Le donne nella Chiesa devono essere valorizzate, non "clericalizzate"

Nell’intervista pubblicata dal quotidiano “La Stampa”, papa Francesco risponde brillantemente a domande di attualità

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“Le donne nella Chiesa devono essere valorizzate, non ‘clericalizzate’. Chi pensa alle donne cardinale soffre un po’ di clericalismo”. 

Così ha risposto papa Francesco alla domanda di Andrea Tornielli:  “Posso chiederle se avremo donne cardinale?”, nel corso di una intervista che si è svolta martedì 10 dicembre, a Casa Santa Marta e che è stata pubblicata oggi dal quotidiano torinese “La Stampa” (http://www.lastampa.it/2013/12/15/esteri/vatican-insider/it/mai-avere-paura-della-tenerezza-1vmuRIcbjQlD5BzTsnVuvK/pagina.html).

Alla domanda su come procede il lavoro di pulizia allo IOR, il Pontefice ha risposto che  “le commissioni referenti stanno lavorando bene. Moneyval ci ha dato un report buono, siamo sulla strada giusta. Sul futuro dello Ior si vedrà. Per esempio, la “banca centrale” del Vaticano sarebbe l’Apsa. Lo Ior è stato istituito per aiutare le opere di religione, missioni, le Chiese povere. Poi è diventato come è adesso”.

In merito al dialogo ecumenico e l’auspicata unità dei cristiani, il Vescovo di Roma ha spiegato che esiste un ‘ecumenismo del sangue’. Quando in alcuni paesi ammazzano i cristiani ha precisato “non gli domandano se sono anglicani, luterani, cattolici o ortodossi”. Per coloro che uccidono i cristiani, sono Uniti nel sangue, anche se tra noi “non riusciamo ancora a fare i passi necessari verso l’unità e forse non è ancora arrivato il tempo”.

Il Papa ha ribadito che l’ecumenismo è una priorità e l’unità “è una grazia, che si deve chiedere”.

In merito all’incontro con gli Ortodossi, papa Francesco ha sottolineato che è un dolore “non poter ancora celebrare l’eucaristia insieme, ma l’amicizia c’è” e parlando degli incontri con i diversi fratelli ortodossi Bartolomeo, Hilarion, il teologo Zizioulas, il copto Tawadros, il Pontefice ha confessato: “Mi sono sentito loro fratello. Hanno la successione apostolica, li ho ricevuti come fratelli vescovi (…). Ci siamo benedetti l’un l’altro, un fratello benedice l’altro, un fratello si chiama Pietro e l’altro si chiama Andrea, Marco, Tommaso…”. 

Tornielli ha chiesto al Papa cosa pensasse delle accuse di alcuni ultra-conservatori secondo cui le sue considerazioni sull’economia sono marxiste.

Il Pontefice ha riposto precisando che “l’ideologia marxista è sbagliata. Ma nella mia vita ho conosciuto tanti marxisti buoni come persone, e per questo non mi sento offeso”.

Ha aggiunto che nell’Esortazione Evangelii gaudium “non c’è nulla che non si ritrovi nella Dottrina sociale della Chiesa”, il problema è in merito alle teorie  della “ricaduta favorevole”, secondo le quali ogni crescita economica, favorita dal libero mercato, riesce a produrre di per sé una maggiore equità e inclusione sociale nel mondo e c’era la promessa che quando il bicchiere fosse stato pieno, sarebbe trasbordato e i poveri ne avrebbero beneficiato.

Il punto è, dice il Papa, che “quando è colmo, il bicchiere magicamente s’ingrandisce, e così non esce mai niente per i poveri”, e questo non va bene.

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ZENIT Staff

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