Le Chiese della Nigeria in preghiera per le studentesse rapite da Boko Haram

Domenica scorsa, preghiere a fine Messa e un’ora di adorazione in ogni Chiesa del Paese per la liberazione delle giovani. Il Governo federale nigeriano disposto a negoziare

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Tutta la Chiesa di Nigeria si raccoglie in preghiera per le circa 200 studentesse rapite lo scorso 14 aprile dalla setta islamista Boko Haram, in un liceo di Chibok, nello Stato nordorientale del Borno, roccaforte del gruppo fondamentalista.

“Nelle ultime due domeniche, al termine di ogni Messa, si è pregato espressamente perché le ragazze possano riabbracciare presto le loro famiglie”, ha dichiarato all’agenzia Fides padre Patrick Tor Alumuku, direttore delle Comunicazioni Sociali dell’arcidiocesi di Abuja.

Domenica scorsa, in ogni parrocchia e in ogni chiesa nigeriana si è svolta quindi un’ora di adorazione per chiedere al Signore la liberazione delle ragazze. E mentre il cardinale John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja, ha moltiplicato gli appelli in loro favore, diversi Stati hanno offerto la loro assistenza alle autorità nigeriane per liberare le ragazze.

In un video diffuso il 12 aprile, Abubakar Shekau, guida di Boko Haram, aveva dichiarato: “Libereremo le studentesse in cambio della scarcerazione dei prigionieri detenuti nel nord-est”. Durante il filmato venivano mostrate le immagini delle studentesse, coperte dal velo islamico e in preghiera.

L’intero Paese è scosso da questi fatti. Padre Patrick tuttavia è ottimista: “Abbiamo la speranza che questa vicenda possa concludersi positivamente nei prossimi giorni”. 

Intanto il Governo federale nigeriano si è dichiarato pronto a trattare con Boko Haram per ottenere la liberazione delle studentesse. La disponibilità a negoziare è stata affermata da Alhaji Taminu Turaki, il ministro con incarichi speciali che da tempo guida una commissione statale per il dialogo e il ripristino della pace nel nord-est della Nigeria.

In un’intervista diffusa ieri sera dall’emittente britannica Bbc e ripresa da L’Osservatore Romano, il ministro ha detto che i comandanti di Boko Haram dovrebbero inviare emissari per intavolare una trattativa con i membri della commissione. Poche ore prima, il presidente del Senato federale, David Mark, aveva escluso ogni possibile trattativa, ma fonti governative citate dalle agenzie di stampa internazionali avevano sostenuto invece che “tutte le opzioni sono aperte”. (S.C.)

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ZENIT Staff

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