Le Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione approvate dalla Santa Sede

Il Decreto consegnato dal cardinale Rylko al fondatore don Pierini. Il prossimo 5 settembre l’udienza con il Papa

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Grande è la gioia delle Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione sparse nel mondo per il riconoscimento definitivo che il Pontificio Consiglio per i Laici ha conferito all’Organismo Internazionale di Servizio per le CPE.

Il Decreto di riconoscimento è stato consegnato ieri nelle mani del presidente dell’organismo, don Pi.Gi. Perini, dal cardinale Stanislaw Rylko, nella sede del Dicastero. Il prossimo 5 settembre le Cellule di tutto il mondo si incontreranno a Roma per un’udienza speciale con Papa Francesco.

“Fondamentale – si legge nel Decreto – è per la Chiesa rinvigorire l’identità missionaria dei fedeli laici e sollecitare nei pastori la consapevolezza del proprio compito di far divenire la parrocchia una comunità ardente di fede, dove i membri sono ‘agenti dell’evangelizzazione’ e la parrocchia ‘centro costante di invio missionario’”.

Le Cellule sono composte infatti da fedeli laici che, avendo sperimentato l’Amore di Dio, desiderano condividerlo con chi non lo conosce, così da riscoprire la propria missione di essere annunciatori del Vangelo.Il pastore, che inizia o porta avanti questa metodologia di Annuncio, scopre come sia possibile trasformare la comunità da gigante addormentato a parrocchia in fiamme, ardente di fede.

La Chiesa, dunque, con il Riconoscimento definitivo non solo conferma di accogliere il metodo e di proporlo, ma ne favorisce anche la diffusione, auspicandone la continuazione e la durata nel tempo. “Dopo il Riconoscimento ad experimentum consegnato nel 2009, finalmente è arrivato quello definitivo”, dice don Pi.Gi.. “Questa tappa è davvero importante nella vita delle Cellule e della Chiesa, perché garantisce che non si tratta dell’iniziativa di un parroco, ma di una metodologia pastorale che ciascun parroco può fare propria, allo scopo di far vivere ai suoi parrocchiani la realtà del proprio Battesimo in maniera più autentica e profonda”.

Il riconoscimento del Pontificio Consiglio per i Laici esprime, infatti, la volontà della Chiesa di veder proseguire questo metodo confermando, inoltre, la cattolicità e la validità pastorale di una proposta in grado di rinnovare profondamente, in senso missionario, le comunità parrocchiali.

Felicità che non finisce e che accompagnerà tutte le Cellule del mondo, invitate a riunirsi sabato 5 settembre, alle 12, alla presenza di Papa Francesco, in Vaticano. Già lo scorso 15 dicembre, il Pontefice aveva ricevuto in udienza privata don Pi.Gi..

Il Sistema delle CPE è stato introdotto in Italia dal sacerdote nel 1987, dopo averlo conosciuto da mons. Michael J. Eivers, nella parrocchia di St. Boniface a Pembroke Pines, arcidiocesi di Miami. Ben presto ha iniziato a diffondersi in diversi Paesi; fin dal 1990, in Sant’Eustorgio, si tiene un Seminario Internazionale sul Sistema delle Cellule che quest’anno, dal 28 al 31 maggio, vivrà la sua 26a edizione. Oggi si contano molte migliaia di Cellule presenti nei cinque Continenti.

Il sendo dell’operare della Cellula è, secondo don Pi.Gi., “condividere Gesù con gli altri nel proprio ambiente di lavoro, di studio, tra amici e familiari, nel vicinato, in una parola nel proprio oikos”. Essa è il luogo di invito per coloro che sono lontani dalla fede e dalla Chiesa e che, tramite un’esperienza di amore fraterno e di accoglienza, trovano l’aiuto per integrarsi nella comunità parrocchiale.

Con parola “cellula” si indica un piccolo gruppo di fedeli laici, uniti in intima comunione con il pastore, fondato sulla preghiera e sul servizio, in costante moltiplicazione. Incontrandosi una volta alla settimana, la cellula esprime il senso di una profonda fraternità, che si apre in primo luogo verso le relazioni personali di chi ne fa parte, con una attenzione particolare a coloro che sono lontani dalla fede.

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Per info: www.cellule-evangelizzazione.org

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ZENIT Staff

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