Le apparizioni della Vergine, un “grido di allarme” per i cristiani

di Chiara Santomiero

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ROMA, lunedì, 13 dicembre 2010 (ZENIT.org).- “Quando tacciono i segni della terra si fanno vivi quelli del cielo”: è questo, per padre Stefano De Fiores, docente di Mariologia presso la Pontificia Facoltà “Marianum” di Roma, il significato delle apparizioni mariane. Se ne è parlato oggi, 13 dicembre, a Roma in occasione della presentazione del “Dizionario delle ‘apparizioni’ della Vergine Maria”, curato dal teologo mons. René Laurentin con Patrick Sbalchiero per le Edizioni ART.

L’originale francese del volume è stato pubblicato nel 2007 e ora, dopo un lavoro di aggiornamento e l’inserimento di circa un centinaio di nuove voci, arriva al pubblico italiano con una prefazione del Cardinale Roger Etchegaray.

“L’importanza delle apparizioni della Vergine – ha sottolineato De Fiores a ZENIT – non sta nel fatto che illuminano o richiamano dati evangelici, ma nel rappresentare un grido di allarme per una comunità cristiana che potrebbe addormentarsi nelle abitudini della vita”.

Il dizionario – 1200 pagine che racchiudono l’annotazione di oltre 2400 apparizioni, tutte quelle che hanno lasciato un qualche segno nella storia – “colma una lacuna e, grazie alla ricca bibliografia, costituisce un utilissimo punto di partenza per il lavoro di altri studiosi”. Può essere, al contempo “interessante anche per i semplici fedeli che sempre più sono interessati a sapere a ‘che punto’ sono Medjugorje o Civitavecchia e qual è il giudizio del magistero della Chiesa in merito”.

A questo proposito va sottolineato che “la Chiesa lascia libertà di recarsi nel luoghi delle apparizioni se ne sente il desiderio”. Anche questo, infatti “concorre al giudizio della Chiesa in quanto la mancanza di ‘frutti’ è di per sé un segno negativo circa i fenomeni che si verificano, insieme ad altri elementi di discernimento come l’ortodossia dei messaggi”. E, anche, l’equilibrio psichico dei veggenti.

“La maggior parte degli studiosi della mente umana – ha affermato Tonino Cantelmi, presidente dell’Associazione italiana psichiatri e psicologi cattolici – era in difficoltà rispetto a questo tema e le manifestazioni dei veggenti erano spesso liquidate come semplici fenomeni di isteria”. Oggi, invece “alcuni studi con la PET – strumento che consente di verificare quali aree cerebrali si attivano in un dato momento – hanno consentito di verificare che quando alcune persone sostengono di avere un contatto intenso con Dio, si attivano nel loro cervello aree molto specifiche e non quelle che entrano in gioco in condizioni patologiche come l’insorgere di fenomeni allucinatori”.

Entrare in contatto con la funzione trascendente apparterrebbe quindi “non alla patologia, ma alla normalità, a una dimensione diversa dell’uomo”. “Questo nuovo punto di vista – ha concluso Cantelmi – si è fatto strada con prepotenza nelle Università e può portare a studiare i fenomeni delle apparizioni in modo diverso”.

Diverse sono le “lenti” attraverso le quali si studiano gli eventi delle apparizioni della Vergine, compresa quella dell’indagine giornalistica e lo stesso mons. Laurentin ha incoraggiato i giornalisti a leggere con attenzione soprattutto l’introduzione al volume “dove tutti i problemi spesso sconosciuti sono trattati sinteticamente”.

“Si tratta di un campo – ha affermato Saverio Gaeta, giornalista e scrittore, che ha moderato la presentazione del Dizionario – in cui è possibile applicare lo stesso rigore con cui si affrontano altri temi di inchiesta applicandolo a fenomeni che coinvolgono la trascendenza”. Attraverso la ricerca, quindi, delle fonti e dei riscontri oggettivi con la consapevolezza che “ciò di cui mi sto occupando è tuttavia verosimile perché vicende come le estasi dei veggenti sono verificabili e anche i miracoli hanno un controllo da parte della scienza”.

“L’analisi minuziosa contenuta nel volume – ha sottolineato Gaeta – dimostra che in 2000 anni di storia l’intervento della Madonna nella storia è costante e sempre in conformità con l’annuncio evangelico”. Tutti i santuari “veri”, infatti, “sono cristocentrici, portano a Gesù”. Proprio per questo motivo i santuari mariani sono tanto affollati dai fedeli: “in un periodo in cui è più difficile credere – ha concluso Gaeta – Maria prende ogni uomo per mano, come una mamma, e guida a Gesù”.

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ZENIT Staff

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