anello piscatorio

anello piscatorio - © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO

L'anello piscatorio

Simboleggia le nozze mistiche tra il Papa e la Chiesa

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Nel primo intervento del nuovo anno, padre Edward McNamara LC, professore di Liturgia e Decano di Teologia presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, risponde alla domanda da parte di un lettore statunitense.
In un articolo del 2008 sulla “Croce Processionale del Papa”, Lei ha menzionato l’anello piscatorio. Quando ero giovane, ricordo che mio padre mi diceva che l’anello piscatorio è lo stesso anello che portava San Pietro, ed è per questo che si chiama così. Davvero l’anello del Papa è appartenuto all’apostolo Pietro, o si tratta di un nuovo anello che viene dato a ogni nuovo Papa? — R.W., Evansville, Indiana (USA)
Sfortunatamente, il padre del nostro lettore non era correttamente informato. Cioè non ci è stato tramandato nessun anello appartenuto all’apostolo Pietro.
A parte alcune delle sue ossa, la tradizione vuole che alcuni oggetti personali appartenuti al primo pontefice siano tuttora conservati a Roma. Per esempio, la sedia che si suppone egli abbia usato fu collocata da Gian Lorenzo Bernini all’interno dell’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana. Inoltre, alcune catene risalenti alla sua prigionia sono conservate nella chiesa di San Pietro in Vincoli nel Rione Monti a Roma. E l’attuale sotterraneo del carcere Mamertino (o Tulliano), nel quale furono imprigionati sia San Pietro che San Paolo, è oggi una chiesa. Parte di un tavolo sul quale San Pietro avrebbe celebrato l’Eucaristia si trova in una cappella laterale della chiesa di San Pudenziana, uno dei più antichi luoghi di culto cristiano a Roma (costruita tra il 140 e il 155 d.C. sul sito di una chiesa domestica). Il resto del tavolo è incorporato nell’altare di San Giovanni in Laterano, cattedrale di Roma. Tuttavia, non vi è alcuna menzione di un anello di San Pietro.
L’anello papale venne probabilmente adottato in seguito alla pratica di dare a tutti i vescovi un anello. Le prime indicazioni dell’uso di anelli episcopali risalgono all’anno 610 circa. Questi erano spesso in coppia con il pastorale, come simboli dell’ufficio episcopale, ed è stato spesso visto come simbolo del matrimonio mistico del vescovo con la sua diocesi. Così, nel corso dei secoli, la cerimonia della consegna dell’anello divenne parte fissa del rito dell’ordinazione episcopale.
Forse per via di questa simbologia matrimoniale, oltre che per ragioni pratiche liturgiche, è diventato di uso comune portare l’anello al quarto dito – detto anche “anulare”. Dal momento che questi anelli venivano spesso indossati sopra i guanti episcopali, erano piuttosto larghi oppure dotati di un meccanismo di blocco in modo da poterli regolare.
Storicamente l’anello episcopale è consistito, quasi sempre, in un anello abbastanza grande in oro, con incastonata un’ametista. In tempi più recenti gli anelli tendono a essere più semplici, con incisi sopra dei simboli cristiani. Alcuni vescovi ne usano uno solo, mentre altri si riservano l’anello più elaborato per usarlo durante le celebrazioni liturgiche solenni. I neocardinali ricevono un anello anche dal Papa, il quale ne decide la progettazione a seconda del caso.
L’anello del Papa consiste dunque, fondamentalmente, in un anello episcopale con simboli che riflettono lo specifico ufficio del papato. Di solito presenta una raffigurazione di San Pietro che issa le sue reti – da qui il nome “anello piscatorio” –  più il nome scelto dal pontefice.
Per ogni Papa viene realizzato un nuovo anello. Nel corso del periodo storico che ha inizio intorno al 1250, l’anello veniva utilizzato per sigillare i documenti papali privati, e dal 1400 circa anche le lettere papali pubbliche. Questa pratica cessò nel 1842, ma fu all’origine dell’usanza di distruggere l’anello del pescatore al momento della morte di ciascun pontefice, in modo da prevenire qualsiasi abuso. Quest’usanza esiste tuttora ma non viene più effettuata con un martello; piuttosto, l’anello viene semplicemente deturpato incidendovi una croce con uno scalpello.
Ogni Papa usa l’anello piscatorio secondo i propri criteri. La maggior parte dei Papi non l’ha usato quotidianamente. Alcuni, come Pio XII, non lo hanno mai indossato dopo la cerimonia di incoronazione, e questa pratica è stata seguita dai suoi successori, tra cui San Giovanni Paolo II. Questi Papi indossavano o un anello per uso quotidiano proveniente da un predecessore o quello che avevano già utilizzato da vescovo.
Benedetto XVI ha scelto di indossare il proprio anello del pescatore quotidianamente. Papa Francesco invece è quasi completamente ritornato all’antica usanza di indossare un anello personale su base quotidiana, nonostante ne usi uno differente per le celebrazioni liturgiche. Il suo anello piscatorio era stato originariamente disegnato per essere usato da Paolo VI, ma non era mai stato realizzato.
[Traduzione dall’inglese a cura di Maria Irene De Maeyer] ***
I lettori possono inviare domande all’indirizzo liturgia.zenit@zenit.org. Si chiede gentilmente di menzionare la parola “Liturgia” nel campo dell’oggetto. Il testo dovrebbe includere le iniziali, il nome della città e stato, provincia o nazione. Padre McNamara potrà rispondere solo ad una piccola selezione delle numerosissime domande che ci pervengono.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Fr. Edward McNamara

Padre Edward McNamara, L.C., è professore di Teologia e direttore spirituale

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione