La vocazione come risposta a una chiamata d’amore

“Una Voce nella mia Vita”, il nuovo libro di don Massimo Camisasca

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di Antonio Gaspari

ROMA, venerdì, 7 novembre 2008 (ZENIT.org).- Uscirà in libreria martedì 11 novembre l’ultimo libro di don Massimo Camisasca dal titolo “Una Voce nella mia Vita” (edizioni Piemme).

L’autore è il fondatore della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo (F.S.C.B.), una società di vita apostolica di diritto pontificio, nata dal carisma di don Luigi Giussani e presente in 20 paesi nel mondo.

“Un voce nella mia vita” è un libro pieno di coraggio in cui l’autore lancia la sfida della vocazione sacerdotale.

Don Massimo non si fa illusioni, conosce bene le difficoltà ed i problemi del mondo secolarizzato, quali l’inverno demografico e il relativismo disgregante, ma proprio per questo parla chiaramente e ribadisce  “l’invito di Gesù a non avere paura”.

Per don Massimo l’incarnazione di Gesù è un atto di così grande amore che “non esiste nessun luogo che sia talmente distante da Dio, nessuna situazione che sia talmente estranea a Lui, da non poter diventare luogo di nuova creazione”.

Trasformare la paura in speranza, la delusione in cammino, parlando dell’amore di Dio è compito della missione sacerdotale, e obbiettivo del libro di Camisasca.

In un mondo dove sembra che tanti non siano più in grado di ascoltare, don Massimo descrive  la vocazione come la voce di Dio che chiama per nome.

“La vita è una chiamata fin dal suo inizio” – è scritto nel libro – perché “non siamo figli del caso, non siamo gettati in balia degli eventi. Ma conosciuti, voluti e attesi”.

Secondo don Massimo, “scoprire che la vita è vocazione” ci dà la certezza  che c’è qualcuno che ci ha amato e ci ama profondamente”, un Creatore buono e misericordioso.

Il libro spiega che “per tutti c’è un percorso, un itinerario da realizzare verso il compimento, una traccia da seguire fino alla pienezza definitiva di sé”; una vocazione che “non riguarda soltanto i sacerdoti o le suore, ma ogni uomo”.

Don Massimo conclude affermando che “la vita consiste nella risposta della libertà dell’uomo alla chiamata di Dio”  e  “non importa se siamo limitati, non importa il numero dei nostri peccati, ci viene chiesto solamente di dire di sì”.

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ZENIT Staff

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