La vita spirituale del Beghinaggio di Amsterdam

Il rettore racconta la storia presente e passata della comunità religiosa delle beghine

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di Paola De Groot-Testoni

AMSTERDAM, sabato, 5 maggio 2012 (ZENIT.org) – Chi visita la capitale dell’Olanda e passeggia nel suo centro storico si imbatte certamente in quell’oasi di pace che è il Beghinaggio. Nato intorno al 1150 come una comunità religiosa femminile che si situava fuori dai legami claustrali, il Beghinaggio dal 1976 non ospita più le beghine, ma con la sua Cappella dedicata a Sant’Orsola e a San Giovanni, rappresenta un importante punto di riferimento per i cattolici che abitano nel centro storico e per i migliaia di turisti che quotidianamente la visitano.

Le Beghine non erano monache, non avevano un fondatore dell’ordine ma erano nubili o molto spesso vedove che vivevano in castità. Non avevano fatto voto di povertà e quindi restavano proprietarie dei loro beni e potevano in ogni momento lasciare il Beghinaggio e risposarsi.

L’origine del termine beghina, e quindi del Beghinaggio, non è certa: l’ipotesi più accreditata è che derivi dalla parola fiamminga medioevale beghen, che significa pregare, mentre altre fonti lo collegano a Santa Bega, o Begga, (ca. 613/627-693), patrona di Nivelles, in Brabante (Belgio) dove fu fondata una delle prime comunità.

Per saperne di più della storia ma anche dell’attuale vita spirituale del Beghinaggio di Amsterdam, ci rivolgiamo ad Eugène van Heyst, Rettore della Cappella e Vice-Provinciale della Congregazione del Santissimo Sacramento.

***

Chi erano le beghine e cosa le differenziava dalle monache?

Van Heyst: Le monache dovevano fare tre voti perpetui: obbedienza, povertà e castità. Per le beghine era diverso. Avevano naturalmente il voto di obbedire alla madre superiora ma la casa dove vivevano restava di loro proprietà. Grazie a questo fatto, quando arrivò la riforma protestante e tutti i beni pubblici della Chiesa cattolica furono requisiti, le beghine, al contrario delle monache del vicino convento di Santa Lucia, poterono restare. Vennero confiscate invece la chiesa, situata nel centro del beghinaggio (ora Chiesa Presbiteriana Inglese), il forno e l’ospedale che erano beni comuni. Inoltre le beghine erano nubili ma potevano lasciare il beghinaggio quando volevano per risposarsi.

Quando la chiesa fu sequestrata dove andarono a pregare le beghine?

Van Heyst: Ovunque ad Amsterdam nacquero le chiese nascoste (il nome corretto sarebbe chiese domestiche). Fu proibito non solo il credo cattolico ma anche quello luterano, battista e via dicendo. Ma Amsterdam è una città tollerante. Questi credenti chiesero al consiglio comunale di costruire delle chiese nascoste, non visibili dall’esterno. Inoltre dovevano pagare delle tasse. Così nacquero circa 30 chiese nascoste ad Amsterdam, tra le quali la Cappella del Beghinaggio. Nel 1671 il Rettore ottenne due case a sua disposizione che fece trasformare da un architetto in una chiesa nascosta. Casualmente si trovavano proprio di fronte alla chiesa originale, quella che era poi stata trasformata in chiesa presbiteriana inglese.

Chi vive ora nelle case delle beghine?

Van Heyst: Secondo gli statuti le case devono essere abitate da donne sole, di preferenza cattoliche.

Ci parli invece dell’attività odierna del Beghinaggio e della sua Cappella.

Van Heyst: La Cappella del Beghinaggio non è assolutamente un museo ma è ancora una chiesa attiva! Dal 2001 il Cappellanato è stato affidato alla Congregazione del Santissimo Sacramento. Ci sono due sacerdoti legati alla cappella. Ogni giorno ci sono due celebrazioni eucaristiche, vengono organizzati molti corsi su diversi ambiti e si fa molta pastorale personale. Inoltre ogni domenica la Cappella viene utilizzata dalla comunità cattolica di lingua francese.

All’interno della cappella ci sono dei quadri molto particolari che descrivono un miracolo, può parlarcene?

Van Heyst: Nel 1345 ad Amsterdam avvenne il Miracolo Eucaristico. Un malato ricevette l’ostia consacrata nella sua casa sulla Kalverstraat, una via molto vicina al Beghinaggio. A causa della sua malattia dovette rimettere e per rispetto all’ostia, venne gettato tutto tra le fiamme del caminetto. Il giorno dopo l’ostia venne trovata intatta tra le ceneri. Proprio in quel luogo venne allora costruita una grande chiesa che come il resto venne poi confiscata all’inizio della Riforma Protestante. Alcuni oggetti preziosi di quella chiesa furono tratti in salvo e portati nel Beghinaggio e poi custoditi nella chiesa nascosta, una volta che questa fu costruita.

Ancora oggi qui viene onorata la memoria di questo miracolo. Ogni anno durante una notte di metà marzo viene organizzata la “Processione Silenziosa” che tra mezzanotte e le quattro del mattino riunisce, senza nessun segno esteriore, oltre 8.000 persone da tutti i Paesi Bassi. Si cammina seguendo ancora il percorso medievale della “Processione del Sacramento” di allora. Inoltre ogni giorno nella Cappella del Beghinaggio c’è l’esposizione del Santissimo Sacramento.

All’interno del Beghinaggio si trova anche la “Houten Huis”(la Casa di Legno) la più antica casa di Amsterdam risalente alla seconda metà del ‘400. Qual è la sua funzione, chi ci lavora?

Van Heyst: Nella “Casa di Legno” è ospitata la “Porta Aperta” un centro ecumenico al quale tutti si possono rivolgere per qualunque tipo di domande. Attualmente è principalmente un centro di diaconato che si occupa di procedure di accoglienza. Ci lavorano alcune persone retribuite e alcuni volontari.

Qual è la situazione delle chiese del centro di Amsterdam? Avete rapporti con le altre parrocchie?

Van Heyst: Nel centro di Amsterdam si trovano 5 parrocchie cattoliche che spesso collaborano insieme. Vengono tenuti corsi in comune e se un sacerdote è ammalato o in vacanza, viene sostituito da uno degli altri. Ogni mese ci incontriamo per parlare e prendere accordi. Ognuna delle chiese ha comunque un suo proprio “colore”. Così mentre la Cappella del Beghinaggio ha la celebrazione in olandese quella di San Pietro e Paolo, nota col nome di Chiesa nascosta del Pappagallo, celebra in latino.

Qual è la situazione dei cattolici ad Amsterdam?

Van Heyst: Nonostante la Riforma Protestante, ad Amsterdam hanno continuato a vivere molti cattolici. Ora la situazione è mutata. Il 56% della popolazione della città si dichiara non credente, il 17% sono cristiani (10% cattolici e 7% protestanti) il 14% musulmani e l’1% Ebrei.

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ZENIT Staff

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