La vita è un grande dono di Dio

La Giornata Mondiale del Malato e la difesa della vita

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Dr. Jose Maria Simón Castellví,
Presidente della Federazione Internazionale delle Associazioni Mediche Cattoliche (FIAMC)*

ROMA, lunedì, 13 febbraio 2012 (ZENIT.org).- L’11 febbraio di ogni anno, festa di Nostra Signora di Lourdes, si celebra la Giornata Mondiale del Malato. Nel suo messaggio per la Giornata, il Santo Padre mostra ancora una volta l’amore della Chiesa per i malati e al contempo incoraggia a promuovere il sacramento dell’Unzione degli infermi, la Confessione e l’Eucaristia.

Come i malati che sono individui in uno stato di fragilità, mi sono venuti in mente altri esseri umani i quali, senza essere proprio dei malati, sono fragili e bisognosi di protezione ed affetto: i nascituri.

Anche se alcune scuole di bioetica parlano dell’aborto provocato quasi esclusivamente come un danno alla donna (è accertato che la madre che abortisce subisce un grave danno), bisogna dire ad alta voce e con chiarezza che l’interruzione volontaria di gravidanza sopprime un essere umano ed è una grave offesa a Dio.

Alle volte, un eccesso di egoismo ci fa dimenticare Colui che è il Primo e l’Ultimo, la Giustizia e la Misericordia, il Creatore e il Salvatore! E dovremmo sempre indirizzarci a Lui quando affrontiamo tali questioni, anche se capisco che alcune persone hanno bisogno di argomenti terreni per lottare a favore della vita e contro ogni aborto provocato, quali potrebbero essere la necessità di aumentare la popolazione in Occidente, gli effetti negativi della sindrome post-aborto, la denuncia del denaro raccolto dalle cliniche abortiste, la difesa i diritti umani fondamentali.

Gesù Cristo è il modello perfetto di condotta. A Lui bisogna riferirsi nella bioetica e nell’etica medica, se vogliamo fare le cose per bene. Colui che è il Cammino, ci ha insegnato il modo di trattare gli altri nelle Beatitudini.

La Seconda Persona della Trinità fatta uomo, è la risposta completa ai nostri sforzi. Di più, la sua unione e relazione con le altre persone divine è così intensa, che non possiamo non essere trinitari.

Questo fatto potrebbe urtare alcuni ambienti, ma è una verità insuperabile. Se in associazione all’etica medica la parola “trinità” potrebbe spaventare alcuni dei nostri lettori, chiedo di meditare serenamente qualche attimo.

E’ anche necessario comprendere il disegno di grazia e chiedere la forza sufficiente per fare il bene, evitare il male, e non cadere nella tentazione di fare il bene attraverso il male o cercare di minimizzare gli effetti collaterali delle proprie azioni.

L’aborto provocato è qualcosa di tanto terribile che non può essere compreso e combattuto solo con opinioni ed argomenti puramente terreni. L’essere umano quando devia cerca piaceri sensuali, denaro, potere.

Ma l’atrocità seriale, i milioni di aborti che si verificano ogni anno nel mondo, non si possono giustificare solo con argomenti di debolezza, comodità ecc.

Non ho il minimo dubbio che c’è qualcosa di infernale nell’interruzione “volontaria” della gravidanza. E essendo così, non si può risolvere il problema solo con mezzi e metodi puramente terreni.

La vita non è un diritto assoluto e neppure sappiamo perchè abbiamo la vita. La vita è un grande dono di Dio e dei nostri genitori. Il diritto è quello di impedire che nessuno ce la tolga. Dio permette misteriosamente che certi mali si verificano, impedisce attivamente altri e desidera sempre che noi umani facciamo il bene.

In questa Giornata del Malato, tanto cara a me, vorrei congratularmi con i vescovi e medici cattolici degli Stati Uniti per la loro coraggiosa difesa della vita in contrasto con l’amministrazione Obama che obbliga tutti i centri sanitari del Paese a praticare l’interruzione volontaria di gravidanza e la contraccezione abortiva.

Come europeo mi congratulo anche per la recente risoluzione parlamentare del Consiglio d’Europa in cui si afferma che l’eutanasia deve essere sempre vietata.

* http://www.fiamc.org

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ZENIT Staff

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