La vita cristiana è missione

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

In questa liturgia la certezza che Dio non ci abbandona, alimenta il forte appello a cercare prima di tutto il suo regno e a servire il Signore. Isaìa ci ricorda che Dio non abbandona e non dimentica il suo popolo. Anche le espressioni umanamente più grandi di affezione, come l’amore della madre e del padre per i figli, sono pallide analogie di un’esperienza travolgente: Dio non dimentica il suo popolo! Ecco il tema del rifugio in Dio come esperienza ed espressione significativa della fede. 

Meditazione

La liturgia della Parola di oggi introduce anche il tema del “riposo in Dio” (cfr. salmo responsoriale). Nel riposo, Dio vive in maniera significativa la sua identità e il suo compito di Padre del popolo. Allo stesso modo, per un’analogia forte, far sì che l’anima riposi in Dio significa coinvolgersi e in qualche modo partecipare della vita e dell’attività di Dio, e quindi fare del rapporto con Lui quel riposo sicuro che consente al popolo di vivere una vita nuova. Riposare in Dio significa vivere una vita autenticamente umana. Questa vita autenticamente umana, e perciò cristiana, ha una sua precisa fisionomia: la missione. Ecco l’opera che scaturisce dalla preghiera e dalla fede: «Considerateci come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio». L’attuazione della vita cristiana implica innanzitutto la nascita della missione e il compito di viverla da protagonisti. Il cristiano è colui che è destinato, dal battesimo in poi, ad assumere la responsabilità della missione di Cristo nel mondo, ed è dentro questo che poi matura la singola personalità nella sua storia, che certamente è una storia di moralità. La moralità non precede la missione, non si va in missione perché ci si sente buoni o si è considerati onesti. È la missione che genera la moralità, non il contrario! In questo senso comprendiamo l’azione liberissima e impegnativa che viene evocata nel Vangelo di Matteo. Il cristiano è colui che serve il padrone vero che è Dio, e per questo, servendo veramente il Padre Eterno, non può avere un altro punto di riferimento nella vita altrettanto sostanziale ed impegnativo. Servire Dio, dice la tradizione spirituale della Chiesa, è regnare. Regnare vuol dire esercitare la vita, vivere la vita con un grande realismo, grande verità, utilizzando al meglio le proprie energie, la realtà naturale, la realtà umana, la realtà storica, perché si affermi nel mondo la gloria del Signore e non la gloria dei vari potentati umani. 

Preghiera

Dio di verità, Padre, Figlio e Spirito Santo, ti preghiamo per tutti coloro che ti ignorano. Vivifica il nostro zelo missionario e donaci di essere i testimoni della tua Verità per la tua gloria e per la salvezza del mondo. 

Agire

Ritrovare la preghiera come criterio di giudizio sulla realtà e di comportamento. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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