Daily meditation on the Gospel

Pixabay CC0 - PD

La vita cristiana è gioia

Meditazione della Parola di Dio di domenica 29 gennaio 2017 – IV settimana del Tempo Ordinario, Ciclo A

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Lettura
La parola di Dio di questa domenica concentra la nostra attenzione sulle beatitudini: esse raccolgono in forma organica gli insegnamenti che Gesù ha proposto in varie circostanze e offrono una specie di primo catechismo, che guida i cristiani nella loro maniera di vivere e di comportarsi. Le beatitudini ci indicano la via per entrare in comunione con Dio attraverso il suo modo di pensare, di valutare, di agire. La scelta e la predilezione di Gesù per i poveri e gli umili ci riporta al progetto originario di Dio sul mondo e sull’uomo, fatto di confidente fiducia e di abbandono, di umile ascolto e gioiosa condivisione, alieno da ogni forma di violenza e di predominio. Le beatitudini sono state vissute tutte in anteprima da Gesù, compresa la persecuzione e la croce.
Meditazione
I modelli di felicità che il mondo propone sono agli antipodi del Vangelo. Non si tratta più di imporre la forza delle armi, la legge del denaro per conquistare gli altri. Al contrario, secondo Gesù, si tratta di vivere la felicità che Dio offre nel suo Figlio. Essa consiste sostanzialmente nella povertà di cuore, nella mitezza, nella consolazione, nella conformità a Dio, nella misericordia, nella rettitudine, nella riconciliazione, nella fedeltà. Ciascuno di noi è invitato a identificarsi totalmente con Gesù; nella fede, assumiamo anche noi un destino identico al suo: il giusto deve soffrire per causa dell’ingiustizia, come dimostra l’esperienza concreta e personale vissuta dai discepoli di Gesù subito dopo la morte del Maestro. Essi sopportarono calunnie, insulti, persecuzioni e persino la morte per amore di Cristo. Le beatitudini non sono una apologia della debolezza, non consistono nel dolore, nella miseria, nella resistenza stoica in condizioni disumane; ma esaltano la forza vera proponendo un comportamento nuovo, fanno appello alla parte migliore dell’uomo e lo indirizzano ad una perfezione superiore, cioè a Dio stesso. Nelle beatitudini Gesù propone a tutti la conoscenza che egli ha del Padre, ne descrive il vero volto, racconta la sua esperienza di comunione con lui, così come egli l’ha vissuta e la vive. Il Padre è un Dio povero, un Dio misericordioso, un Dio mite, un Dio che ama la pace, un Dio che, per amore, è pronto a soffrire. Le beatitudini sono la “magna charta” e la norma del regno di Dio, punto essenziale di orientamento per la vita della Chiesa in tutti i tempi.
Preghiera:
O Dio, che hai promesso ai poveri e agli umili la gioia del tuo regno, fa’ che la Chiesa non si lasci sedurre dalle potenze del mondo, ma a somiglianza dei piccoli del Vangelo segua con fiducia il suo sposo e Signore (Messale Romano, Colletta alternativa della IV Domenica del Tempo ordinario).
Agire:
La povertà che viene detta beata nasce dalla volontà di non far diventare idoli i beni di questa terra, dalla semplicità del cuore e dalla capacità di condivisione con i più poveri di noi.
***
Meditazione del giorno a cura di mons. Francesco Pio Tamburrino, Arcivescovo emerito di Foggia – Bovino, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it 

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione