La visita di Obama segna un nuovo passo nelle relazioni USA-Vaticano

Spiega il Cavaliere Supremo dei Cavalieri di Colombo

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

NEW HAVEN (Connecticut, Stati Uniti), lunedì, 13 luglio 2009 (ZENIT.org).- Il primo incontro tra Benedetto XVI e Barack Obama potrebbe rappresentare un passo importante nel raggiungimento di un terreno comune sull’aborto tra il Presidente degli Stati Uniti e la Chiesa, afferma il Cavaliere Supremo dei Cavalieri di Colombo.

“E’ ovvio che il Presidente Obama è molto interessato a intavolare un dialogo significativo con la Chiesa cattolica, e con i cattolici, che rappresentano un quarto della popolazione statunitense”, ha osservato Carl Anderson in una dichiarazione diffusa dopo la visita di Obama in Vaticano, questo venerdì.

“Il Presidente Obama ha chiaramente molto da guadagnare da un incontro positivo con il Papa”, ha continuato. “E’ un altro traguardo per la diplomazia americana e vaticana e rappresenta uno sviluppo positivo per quanti di noi speravano che questo incontro potesse costituire una nuova opportunità nell’importante rapporto tra la Chiesa cattolica e il Governo degli Stati Uniti”.

Il Cavaliere Supremo ha lodato il Presidente USA per “aver mostrato sensibilità verso il crescente consenso tra gli americani a favore del diritto alla vita, le restrizioni all’aborto e la difesa dell’obiezione di coscienza”.

Anderson ha sottolineato cinque aspetti chiave che “aiuteranno a misurare il progresso compiuto nel raggiungimento di un terreno comune con la comunità cattolica”.

Il primo è “l’adozione di una clausola federale sulla regolamentazione dell’obiezione di coscienza che dia una reale protezione alle istituzioni e agli individui cattolici”.

Anderson ha anche sottolineato “la legislazione sanitaria che non contiene un mandato secondario per l’aborto” e i “programmi per la riduzione degli aborti e per l’astinenza degli adolescenti”.

In quarto luogo c’è il “mantenimento delle clausole pro-vita attualmente esistenti nella legislazione”.

Tali clausole, “che restringono il finanziamento federale all’aborto, sollevano anche questioni di obiezione di coscienza, visto che la loro eliminazione costringerebbe i contribuenti a pagare per gli aborti contro la loro coscienza”.

Come ultima questione, Anderson ha suggerito di “ricorrere a ogni tentativo di codificare in via statutaria la rescissione del Presidente della Politica di Città del Messico, che permette il finanziamento internazionale dell’aborto da parte degli Stati Uniti”.

“E’ un momento importante”, ha aggiunto il Cavaliere Supremo. “Il Papa e il Presidente hanno gettato le basi per cercare di raggiungere un autentico terreno comune. Sarà fondamentale vedere come si procederà a partire da questo incontro in modo costruttivo nei mesi e negli anni a venire”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione