“La violenza contro la donna continua ad essere una tragica realtà”

La Santa Sede chiede più istruzione come strumento di prevenzione

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GINEVRA, venerdì, 17 giugno 2011 (ZENIT.org).- La violenza contro le donne, nonostante i progressi, continua ad essere un grave problema in molti luoghi del mondo, un problema di fronte al quale l’istruzione è uno dei migliori strumenti per provocare un cambiamento.

Lo ha affermato l’osservatore permanente della Santa Sede, monsignor Silvano M. Tomasi, durante la 17ª sessione del Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU, a Ginevra, nella sessione dedicata alla donna.

L’osservatore della Santa Sede ha concordato con i risultati del rapporto per cui la causa del problema “risiede nel punto di vista della donna che ignora o rifiuta la sua uguale dignità”.

“Malgrado i progressi compiuti, la violenza contro le donne continua ad essere una tragica realtà”, ha affermato, citando tra le altre aggressioni la violenza come arma di guerra, il traffico di bambine, gli abusi nei confronti delle domestiche, gli stupri, le conversioni forzate, i matrimoni e gli aborti forzati.

“Anche se la violenza è più frequente dove ci sono povertà e instabilità sociale, dobbiamo riconoscere che alcuni sistemi legali e tradizionali ancora la tollerano”, ha aggiunto il presule citando Papa Benedetto XVI.

“Ci sono luoghi e culture in cui le donne sono discriminate o sottovalutate per il solo fatto di essere donne, dove si ricorre anche ad argomentazioni religiose e familiari, sociali e culturali di pressione per mantenere la disuguaglianza dei sessi, dove gli atti di violenza si realizzano contro le donne trasformandole in oggetto di maltrattamento e sfruttamento nella pubblicità e nell’industria del consumo e dell’intrattenimento”.

“Di fronte a fenomeni gravi e persistenti, l’impegno cristiano è sempre più urgente perché in tutti i luoghi si promuova una cultura che riconosca la dignità delle donne, nella legge e nella realtà concreta”, ha aggiunto.

Monsignor Tomasi ha indicato che “i miglioramenti nel livello di vita e un uguale accesso all’istruzione” sono gli strumenti che “permetteranno alla società di prevenire la comparsa di questo tipo di violenza”.

In questo senso, ha ricordato l’insegnamento della Chiesa sulla “uguaglianza di dignità e nell’unità dell’uomo e della donna, nella radicata e profonda diversità tra il maschile e il femminile e nella loro vocazione alla reciprocità e alla complementarietà, alla collaborazione e alla comunione”.

“La mia delegazione ritiene possibile migliorare la situazione delle donne e lottare contro il flagello della violenza, e costruire un’uguaglianza creativa e un rispetto reciproco che evitino ogni ricorso alla violenza”, ha concluso il rappresentante vaticano.

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ZENIT Staff

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