La vicenda di una vita contemplativa alle soglie del Duemila

Odierno 61° compleanno della serva di Dio Rosella Staltari, di cui è in corso di causa di beatificazione.

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di Eugenio Fizzotti

ROMA, giovedì, 3 maggio 2012 (ZENIT.org).- Oggi ricorre il 61° anniversario della nascita di Rosella Stàltari della quale è in corso il processo per la Causa di Beatificazione nella Diocesi di Locri-Gerace, a motivo di un’esperienza di vita cristiana e di vita consacrata particolarmente profonda e coerente.

Nata il 3 maggio 1951 in una località aspra e impervia, denominata “Cacciagrande”, in contrada Antonimina (RC), a soli due anni e cinque mesi perse tragicamente la mamma per una banale caduta e trovò accoglienza presso l’Istituto “Scannapieco” di Locri (RC), dove restò fino all’età di 14 anni, raggiungendo un ottimo livello di maturazione sia psicofisica che religiosa, nonostante le sofferenze e le privazioni alle quali era costretta. Ed è interessante e particolarmente significativa una frase che, grazie all’ottimo livello di formazione ricevuto, scrisse quando aveva appena 16 anni: «Ero ancora bambina e mi sembrava d’aver vissuto abbastanza, mi sembrava di esser più grande da non aver bisogno d’alcuno; ma non mi accorgevo che il dolore mi accresceva l’età».

Conseguita a Locri (RC) la licenza media, Rosella fu trasferita a Reggio Calabria, dove operavano le Figlie di Maria SS. Corredentrice, gestendo una Casa-Famiglia per l’accoglienza di ragazze assistite da Enti vari perché orfane, bisognose o con situazioni familiari difficili.

L’ingresso nel nuovo Istituto, avvenuto in data 15 ottobre 1965, spronò Rosella a recuperare luce, ordine e un deciso orientamento ai genuini valori nascosti nel suo profondo come perle preziose. E fu proprio all’interno della Casa-famiglia che conobbe e lo accolse Padre Vittorio Dante Forno, Fondatore della Congregazione religiosa, e la sig.naMaria Salemi, collaboratrice al Progetto di Fondazione, che la guidarono sapientemente nel suo cammino ascetico-mistico, favorendo la maturazione di una tempra eccezionale, una capacità di autocontrollo e di dimenticanza di sé non comuni e un’instancabile disponibilità al sacrificio.

Chiedendo a P. Forno di seguirla come Direttore Spirituale, fu sinceramente aiutata ad alimentare una devozione sincera e robusta verso la Madonna, ad assumere un atteggiamento dignitoso dinanzi a situazioni di sofferenza e a maturare il desiderio di abbracciare la vita religiosa.

Infatti, percorsi a grandi passi i tempi prestabiliti, il 2 luglio 1973 Rosella manifestò in forma vigorosa e solenne il suo spirito di giubilo perché, con la Professione religiosa nella Congregazione delle Figlie di Maria SS. Corredentrice, poté finalmente pronunciare a Gesù il suo SI con accenti e dimensioni fortemente spirituali, manifestando che per seguire Cristo in maniera radicale bisogna spogliarsi di tutti e di tutto.

Avvalendosi di chiari toni sapienziali e manifestando una maturità tipica di una donna ormai addentrata nelle Vie dello Spirito, a soli 22 anni, pochi mesi prima della morte, scrisse: «Rosella se ti sei data tutta a Gesù devi saper trovare tutto in Gesù, ciò che troverai lontano da Gesù sarà niente. Rosella devi trovare tutto in Comunità perché altrimenti la tua anima cadrà infallibilmente in tutto  senza trovare niente. Rosella fai di tutto per essere religiosa di nome e di fatto altrimenti sarai niente. Per evitare ciò Rosella devi sempre trovarti a dare e amare Gesù in tutto».

Pur manifestando una volontà risoluta e ferrea a coronamento della vita spirituale, concluse purtroppo improvvisamente la sua esistenza dopo aver dichiarato: «Gesù, il voglio essere Tua e non ti darò pace, finché non mi vedrò accanto a  Te». Mentre infatti si trovava a Palermo presso l’Istituto Pietro Ardizzone, dove svolgeva un’attività educativa come maestra di scuola materna, alle sette del mattino del 4 gennaio 1974 una sua consorella la trovò immobile nel suo letto, con una statuina della Madonna stretta tra le mani, il Crocifisso della Professione pendente dal collo e nel viso impressa una struggente bellezza.

Il 24 gennaio 2001, il M.R.P. Fr. Luca M. De Rosa o.f.m., Postulatore Generale dell’Ordine dei Frati Minori, propose a Mons. GianCarlo Maria Bregantini, Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, l’introduzione della causa di beatificazione e canonizzazione della Serva di Dio Rossella Staltari, avendo saputo delle sue virtù e della sua fama di santità e senza alcuna resistenza la Conferenza Episcopale Calabra diede il suo consenso unamine e fu subito ottenuto il Nihil Obstat alla Causa da parte della Santa Sede .

E in occasione dell’odierna ricorrenza del 61° compleanno di Rosella le Figlie di Maria SS. Corredentrice hanno inviato una semplice e profonda preghiera per ottenere grazie per intercessione della Serva di Dio: «O beatissima Trinità, fonte inesauribile di ogni bene, Tu che prediligi coloro che, abbandonata ogni cosa, si mettono con zelo sulla via della perfezione, glorifica, se a Te Piace, la Tua serva fedele Rosella Staltari, la quale, rinunciando alle attrattive di questo mondo, praticò esemplarmente e con amore i consigli evangelici. Dona anche a noi di adempiere con zelo i doveri del nostro stato e meritare la gloria del paradiso. Per le preghiere di Rosella, Signore, concedici la grazia… che con grande fiducia invochiamo. Amen».

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ZENIT Staff

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