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La vedova povera e generosa

Meditazione della Parola di Dio di mercoledì 23 novembre 2016 – XXXIV Settimana del Tempo Ordinario

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Lettura
Siamo nel tempio, il luogo della presenza di Dio in mezzo al suo popolo, il luogo dove si offrono a lui sacrifici, dove si dibattono le questioni riguardanti la Legge e dove, in un’apposita cassetta, si gettano monete per le spese del tempio, il sostentamento dei sacerdoti e i bisogni dei poveri. Gesù, prima di volgere lo sguardo alla vedova povera, si interessa degli scribi, gli esperti delle Scritture, che vivevano di apparenza e di falsità (Lc 20,45-47). Essi amavano essere ossequiati e riveriti, sedere sempre ai primi posti, ostentare falsamente lunghe preghiere e nello stesso tempo divorare le case delle vedove che, insieme con gli orfani, erano le persone più deboli e indifese, senza diritti e senza protezione.
Meditazione
Gesù, stando di fronte al tesoro del tempio guarda con attenzione ciò che avviene: la folla che getta monete nella cassetta delle offerte, i ricchi che ne gettano molte, la povera vedova che ne getta poche. A uno sguardo superficiale, ciò che desta ammirazione è il ricco che getta molte monete. Ma Gesù vuole che i suoi discepoli imparino ad andare oltre le apparenze e a guardare in profondità: i ricchi hanno dato molto, ma era il loro superfluo. La vedova povera, invece, che ha dato poco, in realtà ha donato tutta se stessa, tutta la sua vita. Essa ha fatto come Gesù, come quel Gesù che stava seduto di fronte a lei. Il gesto della vedova povera assume ancora un’altra valenza: quel poco donato e condiviso contribuisce a far crescere il popolo di Dio nella fede e in umanità. Su invito di Gesù, siamo chiamati anche noi a guardare la vedova povera e ad assumerla come modello di vita cristiana a livello personale, ecclesiale e sociale. La vedova rappresenta il modello del vero discepolo che ha interiorizzato lo stile di vita di Gesù. Dobbiamo essere convinti che il Signore è sempre fedele. Egli sostiene i più deboli, l’orfano e la vedova, e sconvolge le vie dei malvagi e di coloro che amano e godono delle apparenze. Chi dona tutto non si deve poi meravigliare di ricevere tutto. Carità cristiana è piangere con chi piange, è partecipare alle condizioni del povero, condividere le sue privazioni. Il modello supremo è sempre Gesù, che è venuto nel mondo per dare la sua vita agli uomini e abolire il peccato mediante il sacrificio di se stesso.
Preghiera
Signore Dio, tu vedi il cuore di chi dona e giudichi in base all’amore che lo anima, insegnaci a essere generosi e a offrirti non il superfluo, ma una parte della nostra vita, preparandoci così al dono totale di noi stessi, sull’esempio di tuo Figlio, Gesù Cristo, nostro Signore.
Agire
Come la vedova povera, doniamo a chi ha bisogno e vive nel nostro stesso ambiente qualcosa a cui siamo particolarmente attaccati.
***
Meditazione del giorno a cura di mons. Michele De Rosa, Vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de Goti, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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ZENIT Staff

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