La Svezia in piazza per dire "no all'islamofobia"

Tre moschee, in una settimana, vittime di duri attacchi. Il ministro della Cultura e della Democrazia: “Necessaria strategia di corretta informazione sul mondo musulmano”

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Oltre mille persone si sono raccolte venerdì 2 gennaio, a Stoccolma e in diverse città della Svezia per dire «No all’islamofobia», dopo che tre moschee, nel giro di una settimana hanno subito duri attacchi. Si tratta delle moschee di Eslöv (29 dicembre), Eskilstuna (25 dicembre) e Uppsala, dove nella notte tra mercoledì e giovedì un uomo ha lanciato una bomba molotov. 

“Abbiamo invitato i rappresentanti della società musulmana. Insieme — ha dichiarato il ministro della Cultura e della Democrazia, Alice Bah Kuhnke, nel corso della manifestazione — metteremo a punto una strategia di corretta informazione sul mondo musulmano. La Svezia fino a ora non aveva alcuna strategia, purtroppo. È arrivato il momento”.

Come annota L’Osservatore Romano, il paese della tolleranza deve fare i conti, tuttavia, con la crescita dei Democratici svedesi. Il partito dell’estrema destra anti-immigrazione, al grido la “Svezia agli svedesi”, è diventato infatti la terza forza in Parlamento.

Con la manifestazione si è dunque voluto lanciare un messaggio diverso e cioè che “l’amore sconfigge l’odio”. Per questo è stato scelto il simbolo del cuore per l’evento; decine di cuori sono stati appesi sui muri della moschea di Uppsala, sul cui attacco sta indagando ora la polizia.

“Questi attacchi motivati dall’odio contro i musulmani sono un problema per tutta la società”, ha dichiarato Mohammad Kharraki, portavoce dell’Associazione islamica svedese. E le Forze dell’ordine hanno annunciato il rafforzamento delle misure di sicurezza attorno ai principali luoghi di culto musulmani. 

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ZENIT Staff

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