La strategia di un Vescovo per far fiorire il seminario della sua Diocesi

Per la prima volta in 9 anni, cresce il numero dei seminaristi in Spagna

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MADRID, lunedì, 15 marzo 2010 (ZENIT.org).- “Quando nel 2005 sono arrivato nella Diocesi di Tarazona, ho trovato il Seminario quasi vuoto”, ha spiegato il Vescovo Demetrio Fernández in una lettera pastorale scritta in occasione della prossima Giornata del Seminario, che si celebra nella maggior parte delle Diocesi spagnole il 19 marzo.

La prima cosa che ha fatto il presule è stata ribellarsi ed elevare molte preghiere.

“Non potevo rassegnarmi a questa realtà così schiacciante, così scoraggiante per una Diocesi, e ho iniziato a pregare il Signore insistentemente perché inviasse operai alla sua messe, perché aprisse una via per questa situazione senza uscita”, ha confessato.

“Ho chiesto di pregare a molti conventi di clausura della Diocesi e di tutta la Spagna – ha continuato -. Ho constatato che molta gente ha pregato per il seminario di Tarazona”.

Dopo aver gettato queste basi spirituali, ha preso una prima decisione materiale: organizzare un corso di spiritualità “per intensificare la vita spirituale di due seminaristi che dovevano ordinarsi a breve”.

Questa decisione ha portato al seminario di Tarazona nove allievi, che nel settembre 2005 hanno iniziato il corso di spiritualità.

La vita del seminario si è quindi organizzata nel triplice aspetto di disciplina, spiritualità e studi. “Faceva piacere vedere questi giovani camminare verso il sacerdozio”, ha ricordato.

Attualmente, quattordici seminaristi si preparano al sacerdozio e studiano nel Centro universitario di studi teologici dell’Immacolata, dipendente dalla Facoltà di San Damaso di Madrid.

“Non ho cercato nessuno, sono stati circa 40 giovani a bussare alla nostra porta”, sottolinea.

Il Vescovo ha anche ringraziato la Diocesi di Tarazona per “le preghiere, le elemosine e gli incoraggiamenti di ogni tipo”, così come tante persone che hanno “assecondato questa intenzione del Vescovo”.

“Tra le tribolazioni della vita pastorale, che non sono mancate, questo è stato il più bel dono di Dio in questi cinque anni per me, per la Diocesi, per la Chiesa”, ha affermato monsignor Fernández, nominato di recente Vescovo di Córdoba, Diocesi che ha circa 50 seminaristi.

Cinque dei giovani entrati nel seminario di Tarazona negli ultimi cinque anni sono già stati ordiinati sacerdoti, e altri cinque saranno ordinati al termine del corso.

Altri cinque o sei diventeranno presbiteri tra un anno o poco più.

Fanno parte dei 1.265 seminaristi che si stanno formando nei seminari spagnoli in questo anno 2009-2010, 42 in più rispetto al corso precedente.

E’ un numero incoraggiante in questo Anno Sacerdotale, visto che spezza la tendenza alla diminuzione del numero dei seminaristi che vigeva in Spagna da nove anni.

Dal canto suo, l’Arcivescovo di Valencia, monsignor Carlos Osoro, ha affermato nella sua lettera pastorale di domenica scorsa che il futuro delle vocazioni “dipende dalla qualità della testimonianza personale di tutti i cristiani”.

“E’ vero che la fecondità della proposta vocazionale dipende in primo luogo dall’azione gratuita di Dio”, ha indicato, ma aiutano anche “la qualità e la ricchezza della testimonianza personale e comunitaria di tutti i cristiani”.

Quest’anno, il tema della Giornata del Seminario scelto dalla Conferenza Episcopale Spagnola è “Il sacerdote, testimone della misericordia di Dio”, con lo sfondo dell’Anno Sacerdotale e, soprattutto, della figura del Santo Curato d’Ars, San Giovanni Maria Vianney.

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ZENIT Staff

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