Daily meditation on the Gospel

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La speranza che sa osare

Meditazione della Parola di Dio di lunedì 6 febbraio – SS. Paolo Miki e C. Martiri, Memoria

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Lettura
Dalla scena di Gesù che sale sulla montagna a pregare da solo (Mc 6,46), l’evangelista ci conduce a quella in cui il Maestro cammina sulle acque per andare incontro ai discepoli, che sono in balìa delle onde. Ora, Marco ci presenta Gesù seguito dalla moltitudine di coloro che cercano la guarigione fisica. Dall’alto della contemplazione di Dio, all’affanno della fatica quotidiana, ai bisogni della persona, il Cristo rivela il suo misericordioso venire incontro all’umanità.
Meditazione
Gesù scende dalla barca ed è già atteso dalla gente. Una folla che, carica dei suoi mali e delle sue aspettative di salvezza, proveniente da ogni dove, cerca un porto sicuro. L’evangelista ci sottolinea che gli unici bagagli che essi portano e presentano sono i lettucci su cui giacciono gli ammalati. Persone provate dai loro mali e che in altrettanti malati trovano la possibilità di fare un incontro, di osare sperare e chiedere un riscatto, di esser traghettati dal sogno di un futuro migliore, dall’essere bloccati nel mare agitato della propria condizione di reietti, alla terra ferma, al porto sicuro che, in Gesù, non solo è offerto ma diventa possibilità. Egli è il porto di salvezza. Lo pregavano chiedendo di potergli toccare almeno la frangia del mantello, di poter anche solo per un po’ sostare e toccare il lembo del sogno, della speranza, di poter godere della sua persona, della sua dignità, proprio loro, paralizzati da tutto ciò che gli è stato negato, non dalla vita ma da chi non conosce né sofferenza, né pietà. È il Vivente che va’ loro incontro, che si lascia toccare e che impone le mani per donare vita piena, che ha parole che rigenerano, che donano vita e dignità a chi sa accoglierle. Ogni luogo per il Maestro è il luogo dell’incontro, dell’accoglienza e dell’annuncio del Regno, che è dono di riscatto, di dignità nuova, di pienezza di vita, di guarigione dal male che rende, non autonomi, non liberi, ma bloccati e ripiegati sul proprio malessere. Da un lato, abbiamo lo stupore della folla, dall’altro, Gesù che si fa carico delle loro sofferenze, lenendole con il suo essere presente tra loro come dono di vita nuova.
Preghiera
Signore, fa’ che io possa avere il coraggio di riconoscere i miei mali, e di lasciarmi toccare dal tuo amore. Donami la gioia di godere della tua presenza, di gioire per la tua misericordia.
Agire
Oggi mi accosterò al sacramento della Riconciliazione, per vivere in pienezza la gioia dell’incontro col Signore.
Meditazione del giorno a cura di don Donatello Camilli, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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