La sfida della grande rete (Terza puntata)

Il nuovo modo di comunicare nei social network

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La diffusione della rete ha consentito non solo una maggiore facilità di accesso a qualunque tipo di informazione, ma ha anche aperto a nuove forme di comunicazione tra le persone.

L’uso della rete ha prodotto vari benefici, ma ha introdotto anche diversi pericoli, tra cui quello di passare troppo tempo davanti ad internet, rischiando di vivere le proprie relazioni solo attraverso la rete. 

Allora possiamo domandarci: è possibile avere delle relazioni vere attraverso i social network? Possono essere queste amicizie davvero sincere? E’ possibile delegare i rapporti interpersonali mediandoli tramite uno strumento elettronico? 

Quando due persone vivono distanti, i social network costituiscono un buono strumento per mantenere i contatti. Ma oggi assistiamo al fenomeno dell’utilizzo dei social network tra persone che abitano nello stesso quartiere.

Un analoga situazione è accaduta negli ultimi decenni con l’uso del telefono. Ore ed ore a parlare, quando sarebbe stato più piacevole e più proficuo vedersi di persona. 

Allora la domanda su cui dobbiamo riflettere è la seguente: “Le relazioni attraverso il telefono e i social network hanno lo stesso valore ed efficacia rispetto alla comunicazione diretta faccia a faccia?”. 

La risposta è chiara: le relazione dirette non devono assolutamente essere paragonate alle relazioni mediate. Il rapporto umano che scaturisce dalle relazione interpersonale non può essere sostituito dalle relazione tramite la rete. 

Questa è la sfida dei nostri tempi, educare all’utilizzo dei social network.

Una buona educazione deve aiutare a far riflettere contro l’inganno di affermazioni del tipo,  “ho tanti amici su facebook”, “il mio più caro amico vive lontano da me, ma ci sentiamo oggi giorno con twitter”. Questi modi di dire nascondono tanta solitudine nella vita reale. 

L’amicizia è una relazione non solo tra due persone, ma coinvolge anche la sfera sociale nella quale si vive: la famiglia, la comunità parrocchiale il lavoro, le amicizie.

Essere amici significa vedere il comportamento dell’altro, correggere eventuali errori, rimproverare le sue mancanze, esortare nelle difficoltà, incoraggiare nei momenti di sconforto. E tutto questo è possibile se due persone si frequentano, se vivono uno a contatto dell’altro.

Risulta molto complicato aiutare una persona quando si è solo “letto” dal social network la sua versione dei fatti, senza aver constato di persona la situazione di cui sta parlando. 

In questo caso il rischio diventa quello di creare non una amicizia, ma una relazione dove ognuno esprime una propria idea sulla base del suo vissuto. In questo modo non si crea un solido legame dove vi è la partecipazione e il coinvolgimento per le vicende dell’altro, ma si costruisce un rapporto più distaccato dove viene separato “l’io” dal “tu”. 

Un altro grande rischio delle relazioni umane senza vedersi, senza vivere insieme, è quello dell’esattezza di descrivere con precisione la propria situazione. E questo perché è molto difficile essere obiettivi con se stessi. L’altro, colui che ci conosce, ci offre il grande servizio di vedere meglio il nostro “io” e così ci propone un quadro più vicino alla realtà.

L’altro sa meglio di noi stessi quello che è meglio fare, perché è più distaccato da quella situazione, perché non è lui personalmente che deve operare il cambiamento necessario. 

Tutte queste considerazioni sulle caratteristiche dell’amicizia ci spingono a considerare’ sempre più l’urgenza di educare all’utilizzo dei social network per evitare di vivere fuori della realtà, in un mondo virtuale.

Passare tutta la sera fino a tardi a “chattare”, sentirsi dire “ti voglio bene”, “sei veramente una bella persona”, “tu sei la persona che più mi capisce” e poi non avere nessun amico per andare al cinema o per andare in vacanza, non significa avere delle relazioni vere, non significa avere tanti amici. 

Apprezzare davvero una persona è possibile quando la si vede dal vivo. Non è possibile legarsi ad una persona solo per quello che ha detto. L’emotività, i sentimenti, l’espressività sono parte integrante della comunicazione. 

E questo lo sanno molto bene coloro che si occupano di comunicazione. Il modo di esprimersi riguarda tutto il corpo, ed include  la gestualità, l’espressione del volto, la tonalità della voce. Tutte queste cose hanno un contenuto comunicativo maggiore rispetto al contenuto dello messaggio stesso.

E’ proprio tutte queste componenti della comunicazione diretta sono le prime ad essere “escluse” quando si usano i social network, favorendo così l’alterazione o il cambio totale della propria identità. 

Queste considerazioni ci spingono sempre più a considerare seriamente le modalità di utilizzo dei social network e dei forum.

Purtroppo le cronache ci raccontano sempre con maggiore frequenza di raggiri e frodi ai danni di coloro che con troppa leggerezza hanno affidato i loro investimenti o acquisti a persone totalmente sconosciute o irrintracciabili. 

Un’altra situazione molto insidiosa è quella di creare attraverso i social network delle nuove amicizie. Coloro che ricorrono all’utilizzo della rete per trovare amici sono in genere persone sole, che hanno difficoltà a stabilire relazioni durature.

Cercare degli appuntamenti al buio, per iniziare una nuova amicizia o addirittura una relazione sentimentale, non costituisce sicuramente una buona base di partenza.

Uscire con una persona completamente sconosciuta significa esporsi ad un pericolo davvero alto. Aver “chattato” per un po’ con quella persona non può costituire una garanzia di conoscenza.

Da sempre, le nuove amicizie sono nate sempre attraverso la mediazione di amici, parenti, colleghi, che hanno sempre svolto, implicitamente, il ruolo di garante tra le due persone. Ma quando la rete familiare e di amicizia viene saltata, ed il garante diventa qualche parola scambiata con i social network, si entra in un campo minato. E’ possibile, in questi casi, diventare preda di persone senza scrupolo, capaci di cambiare la propria identità per ottenere i loro scopi. 

Il cambio di identità è diventata, purtroppo, una prassi molto comune.

Collegandoci ai forum o ai social network assistiamo sempre più a “nick name” legati a personaggi del tutto estranei rispetto alla vera identità della persona. Invece di rivelare la propria identità con il proprio nome e cognome, spesso si usano nomi di personaggi famosi, acronimi irriconoscibili, nomi di fantasia. 

Questo è il rischio concreto a cui andiamo incontro: pensare di “chattare“ con una persona di sesso maschile, invece si sta comunicando con una di sesso femminile. Si è sicuri di dialogare con persona giovane, invece dall’altra parte si sta scrivendo con una persona vecchia. Si ha l’illusione di intrattenere un amicizia con una persona dolce e sensibile, invece si ha difronte una persona pericolosa che non ha intenzioni di bene. 

Ma quanto possono essere utili i forum, i social network quando vengono usati bene per comunicare eventi, per trovare lavoro, per dare notizie sul traffico stradale, per ricevere qualunque tipo di notizia di utilità pubblica.

E ci sono ancora tanti altri buoni utilizzi inerenti l’utilizzo alla rete.

Quello che è da cambiare allora, non sono le forme di comunicazioni, ma il cuore dell’uomo, che è il vero “terminale” della rete dal quale scaturiscono tutte le nostre comunicazioni. 

Se il cuore è sano, allora il bisogno di instaurare nuove amicizie sarà dirottato verso i canali delle conoscenze e non attraverso i social network. Se l’animo dell’uomo è libero da bramosie malsane, allora l’utente del forum comunicherà utilizzando la sua vera identità. Su una persona vive di sani principi, allora i social network non saranno utilizzati per il chiac
chiericcio o per parlare male degli altri. Se un ragazzo è abituato ad esaminare frequentemente la propria coscienza davanti a Dio, allora non si esporrà a raccontare le vicende private davanti a tutti gli utenti di un social network.

Per concludere, le forme di comunicazione che troviamo sulla rete rappresentano lo specchio dall’animo umano, sono una manifestazione della interiorità umana. E proprio per questa ragione, il modo migliore per poter utilizzare al meglio i social network e i forum è quello di passare attraverso la purificazione dell’animo umano. 

(La seconda puntata è stata pubblicata martedì 16 luglio. La quarta e ultima puntata seguirà martedì 30 luglio)

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Osvaldo Rinaldi

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