Daily meditation on the Gospel

Pixabay CC0 - PD

La scoperta!

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 10,17-22

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Lettura

Gesù predice ai suoi discepoli la persecuzione “a causa sua”. Matteo, che riporta queste parole, vive in una comunità che ha già sperimentato la persecuzione, e perciò ha bisogno di essere incoraggiata a perseverare nella prova. Anche noi abbiamo bisogno di “ricordare”, cioè di riportare al cuore la testimonianza di Stefano, la cui esistenza ha pienamente incarnato l’esempio lasciato da Cristo: docile allo Spirito e audace nell’amore. Stefano perdona i suoi carnefici, perde tutto per Colui dal quale tutto ha ricevuto.

Meditazione

Oggi la Chiesa ci invita a rallegrarci per la nascita al cielo del suo primo martire. Il martire è un credente la cui presenza non lascia indifferenti, scuote e chiede una presa di posizione, produce una divisione: o con lui o contro di lui. Questo carattere di giudizio non può essere tolto alla fede cristiana; esso non si scaglia, come molti vorrebbero, contro singole persone, ma fa risaltare, per contrasto con le parole dei credenti e con la loro vita, l’adesione o il rifiuto verso la verità e il bene che sono in Cristo Gesù. Prima delle sue parole, la sua stessa persona e il suo modo di vivere sono una condanna verso coloro che si chiudono alla verità e al bene, a Dio e al suo inviato. Il cristiano non può fare a meno di testimoniare: c’è una sovrabbondanza che lo abita, un “di più” che non può negare agli altri. Il martire non è l’uomo perfetto e senza macchia la cui condotta irreprensibile va replicata in quanto modello; il martire è colui che ha scoperto che può perdere tutto, che può rinunciare a tutto, ma non a Cristo! Egli, infatti, può donare la vita perché continuamente la riceve dalla certezza che ha di essere amato da Lui! La follia d’amore di Cristo in croce risplende ai suoi occhi quale unica misura d’amore per cui valga la pena vivere. Il beato Charles de Foucauld affermava di non riuscire a comprendere come si potesse dire di amare Cristo senza desiderare di imitarlo in tutto. Ecco chi è un martire, ecco chi è stato Stefano: un uomo dal desiderio unificato, il desiderio di imitare la “passione” di Cristo, di somigliare a Lui, di arrivare a possedere quella stessa qualità di amore. Dovremmo riflettere più spesso sulla qualità del nostro amore e della nostra “passione” per gli altri.

Preghiera

«La passione, noi l’attendiamo. Noi l’attendiamo, ed essa non viene. Vengono, invece, le pazienze. Le pazienze, queste briciole di passione, che hanno lo scopo di ucciderci lentamente per la tua gloria, di ucciderci senza la nostra gloria. Fin dal mattino esse vengono davanti a noi: sono i nostri nervi troppo scattanti o troppo lenti, è l’autobus che passa affollato […]» (M. Delbrêl, La gioia di credere).

Agire

Oggi, cercherò di riportare alla mente almeno una situazione in cui, negli ultimi tempi, mi sono sentito amato, e ringrazierò per l’amore ricevuto.

Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane – Comunità dei Quattro Santi Coronati di Roma, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione