La Santa Sede mantiene relazioni diplomatiche con 178 Stati

CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 11 gennaio 2010 (ZENIT.org).- Attualmente sono 178 gli Stati che intrattengono relazioni diplomatiche piene con la Santa Sede. E’ quanto si legge in un comunicato diramato questo lunedì dalla Sala Stampa della Santa Sede.

A questi vanno aggiunti l’Unione Europea ed il Sovrano Militare Ordine di Malta e una Missione a carattere speciale: l’Ufficio dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP).

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Per quanto riguarda le Organizzazioni internazionali, la Santa Sede è presente all’ONU in qualità di “Stato osservatore”; è, inoltre, membro di 7 Organizzazioni o Agenzie del sistema ONU, osservatore in altre 8 e membro o Osservatore in 5 Organizzazioni regionali.

Il 9 dicembre 2009, la Santa Sede ha stabilito relazioni diplomatiche con la Federazione Russa, a livello di Nunziatura apostolica da parte della Santa Sede e di Ambasciata da parte della Federazione Russa. Il Vaticano e l’ex Unione Sovietica aveva già stabilito relazioni diplomatiche nel 1990, successivamente al crollo del regime comunista, ma con semplici uffici di rappresentanza.

Nel corso del 2009 è stato firmato il 12 gennaio un accordo della Santa Sede con il Land Schleswig-Holstein (Germania) per regolare la situazione giuridica della Chiesa cattolica in quel Land; lo scambio degli strumenti di ratifica di tale è accordo è avvenuto il 27 maggio.

Il 5 marzo è stato sottoscritto il VI accordo addizionale alla Convenzione fra la Santa Sede e l’Austria per il regolamento di rapporti patrimoniali; lo scambio delle ratifiche si è svolto il 14 ottobre.

Il 10 dicembre si è proceduto allo scambio degli strumenti di ratifica dell’accordo con il Brasile, firmato il 13 novembre 2008.

Infine, il 17 dicembre è stata conclusa una nuova Convenzione monetaria tra lo Stato della Città del Vaticano e l’Unione Europea, che sostituisce quella del 29 dicembre 2000, con la quale si introduceva nello Stato della Città del Vaticano l’euro come moneta ufficiale.

La Convenzione stabilisce a 2.300.000 euro fissi, più una quota supplementare variabile, il valore nominale della massa monetaria che può essere battuta dal Vaticano (prima il valore nominale era di 1.074.000 euro).

Inoltre, d’ora in poi, almeno il 51% della moneta vaticana dovrà essere destinata alla circolazione. In passato, infatti, poteva succedere che gran parte degli euro vaticani venissero destinati al collezionismo.

Infine, con la firma della Convenzione, il Vaticano recepisce tutte le normative comunitarie contro il riciclaggio di denaro, la frode e la falsificazione delle banconote.

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ZENIT Staff

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