La Santa Sede esorta a un maggior rispetto per le donne

Chiede leggi contro prostituzione e pornografia

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NEW YORK, mercoledì, 13 ottobre 2010 (ZENIT.org).- La Santa Sede ha sottolineato l’inerente dignità delle donne come affermazione necessaria che porterà al loro progresso.

Lo ha affermato questo martedì a nome dell’Arcivescovo Francis Chullikatt, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, Cathy Murphy, consulente della Missione vaticana, davanti al Terzo Comitato dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite durante una discussione generale sul progresso delle donne.

La delegata ha dichiarato che “l’autentico sviluppo delle donne implica il rispetto per la loro inerente dignità, includendo la loro identità etnica e religiosa”.

“Il benessere del futuro della comunità umana dipende in grande misura dall’abilità dei Governi e della società civile a rispettare davvero le donne, la loro dignità e il loro valore”.

La delegazione della Santa Sede ha sottolineato “la recente istituzione di UN Women” e ha espresso la speranza “che questa nuova entità sappia fornire una reale assistenza a tutti gli Stati mentre collaborano per migliorare la vita delle donne e delle madri in ogni luogo”.

“Uno sviluppo significativo è che un numero crescente di Paesi stia mettendo in atto una legislazione comprensiva che preveda sia pene giuste per le violenze che l’assicurazione di sostegno e protezione alle vittime”, ha riconosciuto la Murphy.

A questo proposito, ha aggiunto, “è importante raggiungere soprattutto quelle donne che a volte sono le più bisognose di assistenza, principalmente le madri, le immigrate, le donne delle zone rurali e indigene, donne di minoranze etniche e religiose e quelle con disabilità fisiche e psicologiche”.

La delegata ha anche denunciato “la tragedia del traffico di esseri umani”.

“E’ importante che gli Stati sottolineino sempre più la necessità di far fronte alle condizioni che rendono le donne e i bambini vulnerabili al traffico, come la povertà e la mancanza di impiego e di opportunità educative, come parte delle strategie di prevenzione”.

Protezione

Il traffico transnazionale di donne e bambini a scopo di sfruttamento sessuale, ha dichiarato la Murphy, si appoggia a una realtà “che facilita la fornitura di vittime dai Paesi che le inviano e la domanda nei Paesi di arrivo”.

“Per questa ragione, le leggi contro la prostituzione, la pedopornografia e lo sfruttamento sessuale devono essere rafforzare per proteggere meglio donne e bambini”, ha affermato.

“La persona umana non può essere oggetto di commercio a nessuno scopo!”.

La delegata ha quindi osservato che “anche le famiglie delle persone oggetto di traffico hanno bisogno di protezione”.

“Piuttosto spesso, l’ostacolo principale alla collaborazione tra una vittima di traffico e il rafforzamento della legge è l’intimidazione delle vittime e delle loro famiglie da parte dei trafficanti, che promettono di minacciare i familiari delle loro vittime”, ha spiegato.

La Murphy ha anche ricordato l’importanza di fornire alle madri “assistenza prenatale di base, personale preparato in ogni parto ed esperti delle complicazioni che possono mettere in pericolo la vita sia per la madre che per il bambino che deve nascere”.

“Sostenere l’aiuto ai Paesi in via di sviluppo sulla base dell’accettazione dei metodi di pianificazione familiare non rispettosi della persona umana non fa nulla per far progredire la salute e il benessere delle donne di oggi e di domani”, ha riconosciuto.

“Ciò che è invece necessario è un approccio centrato sulla persona, un approccio che sia pienamente rispettoso della dignità intrinseca e del valore di ogni persona – dal concepimento alla morte naturale –, un approccio che veda l’individuo non come un peso, ma come un contributo alla famiglia umana”.

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ZENIT Staff

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