"La Santa Sede a favore di un dialogo con le autorità cinesi"

Lo ha detto il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin in un’intervista, nella quale ha parlato anche della Corea in vista della imminente visita del Papa

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Un dialogo “rispettoso e costruttivo” con la Repubblica popolare cinese. È ciò a cui aspira la Santa Sede, come ha ribadito in un’intervista a Famiglia Cristiana il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. Il porporato descrive la Chiesa cattolica nel Paese asiatico come “viva e attiva”, cerca di essere “fedele al Vangelo e cammina attraverso condizionamenti e difficoltà”.

Pertanto, ha proseguito il card. Parolin, “la Santa Sede è a favore di un dialogo rispettoso e costruttivo con le autorità civili per trovare la soluzione ai problemi che limitano il pieno esercizio della fede dei cattolici e per garantire il clima di un’autentica libertà religiosa”.

Altro tema affrontato nell’intervista è stata la situazione della Chiesa in Corea, argomento che ha introdotto la visita che il Papa si appresta a svolgere. “Da un’indagine recente è risultato che la Chiesa cattolica in Corea, con i suoi 5.442.996 fedeli (erano 250 mila nel 1955) su una popolazione di 52.127.386 abitanti (il 10,4 per cento) è l’organizzazione religiosa che più influisce sulla società locale”, spiega il card. Parolin.

Il segretario di Stato sottolinea dunque che “il suo contributo allo sviluppo del Paese nei vari settori è apprezzato, in particolare per i suoi 328 istituti di istruzione (dalle scuole materne alle superiori, alle università e ai centri di istruzione speciale), per i suoi 200 centri caritativi e sociali, per i suoi 40 ospedali, 9 lebbrosari, 513 case per anziani, invalidi e disabili, 277 orfanotrofi e asili nido, 83 consultori familiari e altri centri per la protezione della vita”.

Il card. Parolin ha definito la comunità cristiana coreana “un granello di senape” che “si è trasformato in una pianta rigogliosa con tanti rami”. Con la visita di papa Francesco – ha aggiunto -, “la Chiesa avrà l’opportunità di riflettere nuovamente sul ruolo e sulla missione di diffondere la Buona Novella e di crescere nella ‘passione’ missionaria”.

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ZENIT Staff

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