La Ruta mariana

Un pellegrinaggio mariano che tocca i santuari del Pilar (Saragozza), di Torreciudad (Huesca), di Lourdes (Francia), di Meritxell (Andorra) e di Montserrat (Barcellona)

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Un cammino antico sulle tracce di Maria che parte dalla Spagna attraversa l’Andorra e che arriva in Francia a i piedi dei Pirenei. E’ la Ruta Mariana, antico percorso che abbraccia 5 tra i più celebri santuari mariani europei iniziando proprio dal Pilar a Saragozza, passando da Torreciudad nella cittadina di Huesca, attraversando il Principato di Andorra dove c’è Meritxell e poi Barcellona con Montserrat, per giungere li dove in una grotta la Vergine è apparsa a Bernardette Lourdes, lasciando il dono dell’acqua miracolosa.

Questo itinerario, che ogni anno vede in tutto la presenza di oltre 12 milioni di pellegrini, è stato presentato in questi giorni a Roma presso la Casa di Santa Francesca Romana.  

“La Ruta Mariana – ha spiegato Joaquín Bellido Millán, promotore della Ruta – è un percorso sia per i credenti che per gli appassionati di bellezze artistiche e del territorio. Infatti i paesaggi che caratterizzano i santuari sono davvero unici. Basta pensare ai Pirenei, che circondano più di uno di questi luoghi sacri, o la bellezza del Parco Naturale della montagna di Montserrat, dove si venera “la Moreneta”. Tutto ciò è la forza di questo percorso turistico-religioso unico nel suo genere.”

La Ruta Mariana può essere attraversata in diversi modi, in treno, a piedi o in biciletta per alcuni tratti, partendo da uno dei cinque santuari e organizzandosi con programmi differenti.

“In realtà – ha aggiunto Joaquín Bellido Millán – non esiste un itinerario chiuso. Percorrere la Ruta non significa che devono essere visitati i cinque santuari nello stesso tempo. Anche perché è difficile, dipende dai giorni disponibili, dalle risorse economiche. Si possono scegliere ad esempio due o tre mete e il resto magari l’anno successivo. La Ruta Mariana vuole aiutare i fedeli ad incontrare Maria questo è l’obiettivo principale!”

Ognuno di questi luoghi è speciale perché conserva il messaggio di pace che la Vergine ha lasciato per l’umanità. Come la Madonna del Pilar a Saragozza, molto venerata in tutta la Spagna, e che vede la presenza di migliaia di fedeli che da tutta la nazione ma non solo, si recano li per venerarla.

Infatti, secondo un’antichissima tradizione mariana, nel 40 dopo Cristo, la Vergine apparve per confortare l’Apostolo San Giacomo mentre predicava il Vangelo sulle rive dell’Ebro, lasciandogli come testimonianza una colonna. Da allora, il santuario è diventato, luogo di pellegrinaggio e di profonda devozione.

O come il santuario de Torreciudad, che si trova nella regione aragonese della Ribagorza, da secoli meta privilegiata delle famiglie che si consacrano a Maria.

Nel corso della presentazione una particolare attenzione è stata rivolta al santuario di Meritxell in Andorra, da poco inserito nella Ruta e recentemente riconosciuto con il titolo e la dignità di Basilica Minore da Papa Francesco.

“La Vergine di Meritxell – ha spiegato Enric Torres, responsabile dei Prodotti e Nuovi Progetti per il Turismo di Andorra – è la patrona di tutti gli andorrani. Oggi è il luogo più visitato del nostro stato. Questo luogo sacro offre ai pellegrini paesaggi naturali di grande bellezza, dove la fede e la natura si incontrano. Visitare Meritxell vuol dire quindi scoprite la storia di un paese unico al mondo, dove la cultura e le tradizioni sono da sempre collegate coni nostri luoghi sacri.”

L’ambasciatore del Principato presso la Santa Sede, Jaume Serra Serrache, ha spiegato l’importanza di questo santuario: “Chi va a Meritxell conosce la storia dell’Andorra. Diciamo che la Chiesa di Andorra fa parte della storia del Paese. E’ importante conoscere Meritxell, per conoscere la tradizione. Ciò ti consente di sapere anche  perché Andorra è diventata indipendente tanti anni fa …”

E la posizione geografica ha sicuramente favorito l’inserimento del santuario all’interno del percorso mariano. “Andorra – ha concluso l’ambasciatore – non è lontano da Lourdes, né da Saragozza e nemmeno da Barcellona. Secondo me, Meritxell ha una parte importante in questo percorso e noi siamo davvero molto contenti di fare parte di questa Ruta.”

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Marina Tomarro

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