La rivoluzione comunicativa di papa Francesco

Nel corso della conferenza promossa da CISM e USMI, padre Federico Lombardi prende in esame sette parole chiave dell’attuale ponteficato

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Alcune parole, sette, tra le tante che il Papa usa, attorno a cui ha focalizzato il suo modo di ascoltare Papa Francesco cercando di coglierne la spiritualità. Ad offrirle padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, intervenuto alla tavola rotonda sul nuovo lessico di Papa Francesco e la sua rivoluzione comunicativa, promosso da CISM e USMI.

Uscita innanzitutto; quel “rilanciareuna chiesa missionaria, in cammino che guarda fuori da sé per portare il Vangelo. Un Papa che per primo parla di superamento di un concetto di chiesa autoreferenziale”. Nel pensiero di Francesco presente anche la continuità del Duc in altum di Giovanni Paolo II, quel non avere paura del mare aperto. “Un atteggiamento che il Papa quotidianamente vive, dribblando tradizionali procedimenti anche all’interno del Vaticano”.

Camminare: “un pastore in cammino, che vede la vita come un pellegrinaggio alla ricerca continua della volontà divina nella nostra vita, che è diverso dall’essere erranti”. Un camminare insieme, sinodale, dell’umanità per trovare insieme la strada.

Terza parola è “ascoltare e lasciarsi stupire”: “chi è in uscita e in cammino – sottolinea Lombardi – trova persone che non conosceva e Dio è il Dio delle sorprese”. Il vero sforzo del discernimento, del riconoscere i segni è qualcosa di fondamentale. In questo senso “la vita cristiana non è mai noiosa. Sono convinto – evidenzia il portavoce vaticano – che vivere nella Chiesa di Francesco richiede una fede grandissima, significa andare dove tu non sai”.

Ancora incontro: il Papa parla della cultura dell’incontro, “per lui è una dimensione molto profonda e importante del suo modo di essere e di andare verso gli altri, con passione e coinvolgimento”. Condividere se stessi, incontrarsi come persone ad un livello totale. “Dopo le udienze con i capi di stato se Benedetto in due minuti faceva una sintesi dettagliata di quello che dicevano, Francesco parla del cuore, della persona, dei valori”.

Altra dimensione fondamentale è quella del “servire”: Dio, la Chiesa, il prossimo, ben evidenziato dal gesto della lavanda dei piedi nel carcere minorile alle ragazze musulmane. “Cercare di fare arrivare l’amore di Dio con gli atteggiamenti di Gesù a tutti: guardare negli occhi, con misericordia, tenerezza, essere per l’altro fino nin fondo senza aver paura di mostrarlo”.

Includere o essere contro la cultura dello scarto, “dimensione in cui non teme di essere polemico, denunciando l’emarginazione, la schiavitù, il traffico di esseri umani. Un Papa in questo senso latino americano, che guarda dal punto di vista dei poveri”.

Per finire la parola custodire, “quella con cui ci fa vedere l’insieme della nostra responsabilità verso gli altri e verso il mondo, che ci è stato affidato per essere custodito con responsabilità e con amore. Mi aspetto – conclude – con una certa intensità la nuova enciclica sull’ ecologia  e l’ambiente perché penso che sia una visione della responsabilità nei confronti dell’insieme della creazione e della vita dell’umanità, inserita armonicamente in questa creazione”, ha quindi concluso Lombardi.

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ZENIT Staff

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