La recessione globale produce altri 53 milioni di poveri

Provocherà la morte di un milione di bambini, secondo la Banca Mondiale

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di Nieves San Martín

WASHINGTON, mercoledì, 28 aprile 2010 (ZENIT.org).- La crisi economica globale porterà all’estrema povertà altri 53 milioni di persone e provocherà nei prossimi cinque anni la morte di oltre un milione di bambini, secondo un rapporto congiunto del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale

Un’inchiesta sulla realizzazione degli Obiettivi del Millennio stabiliti dalle Nazioni Unite nel 2000, della quale si fa eco il quotidiano vaticano “L’Osservatore Romano”, afferma che la crisi economica globale avrà effetti gravissimi.

Ad ogni modo, per il 2015 il numero dei poveri del mondo, cioè di coloro che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno, si ridurrà della metà rispetto alle stime del 1990.

La crisi economica del 2008-2009 e l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari che l’ha preceduta hanno e avranno conseguenze devastanti per la popolazione mondiale.

Quasi mille milioni di persone devono ancora affrontare gravi difficoltà per procurarsi il cibo, e spesso le fasce più deboli, come i bambini e le donne in gravidanza, corrono il rischio di morire.

Secondo la maggior parte degli esperti, gli otto Obiettivi del Millennio non potranno essere raggiunti nei limiti temporali prestabiliti. In particolare, l’obiettivo di ridurre nei Paesi in via di sviluppo la mortalità infantile a 34 bambini ogni mille sembra piuttosto improbabile. Questo tasso, secondo gli analisti, arriverà nel 2015 a 68 bambini ogni mille.

A Washington è stato presentato anche il rapporto del FMI sulla situazione economica nell’Africa subsahariana. La crescita economica nella zona dovrebbe essere nel 2010 del 4,75%, per poi accelerare nel 2011 al 5,75 contro il 2% del 2009.

“Il relativamente contenuto rallentamento economico nella Regione si deve alla complessiva salute delle economie locali nell’anno precedente la crisi e dalle politiche macroeconomiche già in atto in molti di questi Paesi”, afferma l’analisi. Accanto a questo, “i Governi di circa due terzi delle Nazioni dell’area sono riusciti a aumentare il sostegno pubblico per sostenere l’attività economica”.

La situazione della fame continua però a restare a livelli allarmanti. Circa dieci milioni di persone sono colpite da una grave crisi alimentare che ha investito vari Paesi della regione nordafricana del Sahel. In particolare, affermano i dati ONU, in Niger 7,8 milioni di abitanti sono “in stato d’insicurezza alimentare”.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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