La Quaresima nella Chiesa greco-melkita

La lettera ai fedeli del Patriarca di Antiochia, Gregorios III Laham

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ROMA, martedì, 21 febbraio 2012 (ZENIT.org) – “Aprimi le porte del pentimento, Signore sorgente di vita, nel tuo tempio santo veglia il mio spirito, portando il tempio molto impuro del mio corpo, ma nella tua bontà purificami, nella tua grande tenerezza e nel tuo amore compassionevole”.

Riprendendo l’orthros (mattutino) che la Chiesa Greco-Melkita Cattolica canta dalla domenica del Fariseo e del Pubblicano fino alla domenica delle Palme, Sua Beatitudine Gregorios III propone a ciascuno dei figli e figlie della sua Chiesa l’invito di Gesù Cristo: “Entra nella tua camera e chiudi la porta” (Mt 6,6).

La lettera per la Quaresima 2012 di Gregorios III è un invito al digiuno, alla penitenza e alla preghiera per trarre beneficio di “tempo di salvezza” per “approfondire la nostra vita spirituale”, dandoci come guida Maria che “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2, 19).

Il Patriarca chiede a ciascuno di prendere il tempo di un ritiro, di un raccoglimento per ritrovare Dio nel silenzio dei cuori, ricordando come la Divina Liturgia ci invita al silenzio e al raccoglimento: “Taccia ogni carne mortale” (Sabato Santo, Tropario cantato al posto del Kherouvikon), “Siamo vigili” (Introduzione all’anafora).

Gregorios III invita anche “ad intensificare durante il periodo della grande Quaresima la lectio divina della Parola di Dio, in privato e in gruppi, durante i vari incontri pastorali, e la condivisione del Vangelo dopo la lettura. Questo è l’oggetto delle proposizioni 2 e 3 dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi”.

Ricordando anche che “è importante educare la gioventù, invitarla al silenzio, alla calma, soprattutto durante le uscite e le attività giovanili. Ridurre il volume dei canti durante gli incontri e attività parrocchiali”.

Infine, Sua Beatitudine ricorda che le preghiere del tempo della Quaresima sono la nostra guida “sulle vie della penitenza corporale attraverso il digiuno, l’astinenza e la mortificazione, e sulle vie della penitenza (metanoia) spirituale, a seconda di quello che ci ispira la coscienza illuminata dallo Spirito Santo che abita in noi. Queste pratiche mirano alla santificazione delle nostre anime con la preghiera, la purificazione, la penitenza, la confessione, l’elevazione spirituale a Dio e l’unione con Lui, con il suo amore, l’amore e il servizio al prossimo, il ricevere dei santi misteri (sacramenti), il praticare delle virtù della fede, della speranza e della carità, l’elemosina e gli atti di misericordia spirituale e corporale … come una scala spirituale per l’ascesa della Resurrezione”.

Il Patriarca Gregorios III conclude la sua lettera con un invito affinché la Quaresima 2012 sia un “tempo di preghiere e di intercessioni”. “Nelle attuali tragiche situazioni dei nostri paesi arabi, soprattutto in Siria, Noi invitiamo i nostri sacerdoti e i nostri fedeli di trasformare questa Quaresima in un tempo di preghiere e di intercessioni, di penitenza, all’intenzione della pace, della solidarietà, dell’unità, della concordia, del dialogo e del rispetto tra tutti i cittadini. Che Dio protegga i nostri paesi arabi, soprattutto la Siria! Piaccia al Signore che questo tempo di Quaresima ci conduca sulle vere vie della resurrezione e della pace!”.

Con la Chiesa, noi cantiamo: “Fratelli, non pregare nel modo del fariseo, perché chi si eleva sarà abbassato. Abbassiamoci piuttosto davanti a Dio, come il pubblicano, e diciamo come lui: Signore, abbi pietà di me peccatore!”.

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ZENIT Staff

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