La profezia della consacrazione secolare alla luce del Magistero di Francesco

Concluso, ad Assisi, il convegno unitario dei tre Istituti Secolari della Regalità di Cristo

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“Stare nel cuore del mondo con il cuore di Dio”: è una delle indicazioni di Papa Francesco a sostenere l’intenso dialogo che ha coinvolto nei giorni scorsi ad Assisi circa 80 tra uomini donne e sacerdoti dei tre Istituti secolari che trovano le proprie radici in padre Gemelli.

Centro dei lavori è stata infatti la domanda su quale profezia sia oggi affidata agli istituti secolari a partire dal magistero del Pontefice. A fare da trama alla riflessione, dunque, gli snodi che il Papa indica alla Chiesa tutta in particolare nella Evangelii Gaudium, ma anche le indicazioni affidate ai secolari consacrati nel recente incontro del maggio scorso.

Riflessione, questa, affrontata da don Francesco Zenna, mentre è stato padre Cesare Vaiani ofm, assistente generale dell’Istituto femminile, a dare il volto francescano a questo percorso. Cinque le suggestioni, come le ha definite mons. Zenna, per i secolari consacrati che emergono dalle parole del Papa.

Anzitutto l’invito a custodire la contemplazione verso il Signore e nei confronti del mondo, dinamica che ha a che fare con la consacrazione e che abbraccia tutto quanto faccia la vita dell’uomo. La profezia, in tal contesto, sta nella chiamata a tenere insieme fede e vita, il proprio essere nel mondo e il proprio essere di Dio. In chiave francescana ciò significa passare dal “vedere” al “vedere e credere”: il credente, cioè, non vede cose diverse dal non credente, ma vede diversamente, nella fede, le medesime cose.

L’altra pista è quella di camminare per le strade del mondo, abitare le periferie, che traduce oggi la secolarità. Quattro i verbi che la connotano: coinvolgersi, accompagnare, fruttificare e festeggiare (EG 24), con quel tratto di profezia che nasce dal non temere alcun luogo e alcuna situazione, ponendosi domande, rischiando nella ricerca, mettendosi in ascolto. E’ l’itineranza di San Francesco, l’invito che fa ai suoi frati ad “andare per il mondo”.

Ancora, il toccare con mano con lo stile del samaritano dicendo la misericordia e la tenerezza. Ovvero lo stile della missione che avrà il sapore della profezia nella misura in cui saprà soccorrere senza giudicare, evidenziare il positivo in ogni situazione. Nella vita del Poverello è l’abbraccio con il lebbroso e, ritorna, la misericordia che, negli scritti del Santo di Assisi, è il nome più autentico della conversione.

Un’ulteriore suggestione è l’invito a rivalutare il senso di appartenenza alla propria comunità e quindi il grande ambito della fraternità. Decisivo anche per gli istituti secolari che non hanno vita o opere comuni perché si gioca nella dimensione della relazione. E qui – ricorda don Francesco Zenna – profezia “significa vivere queste relazioni soprattutto nei gruppi della comunità fraterna, come luogo di ascolto, di dono, di ricerca e testimonianza della propria identità”. San Francesco, aggiunge padre Vaiani, “indica come nella sua esperienza la relazione con Dio sia sempre intrecciata e in qualche modo verificata dalla relazione con i fratelli”.

Ultimo passaggio, intriso questo di francescanesimo, è il trasmettere la gioia dellincontro con Cristo e della vicinanza ai fratelli, gioia che, lo evidenzia in modo esplicito il Papa, è contenuto e forma dell’annuncio. Tutte le preghiere di San Francesco sono, di fatto, preghiere di lode che nascono dalla sua esperienza di Dio come Bene.

La radice francescana a vivere questa vocazione nel mondo è stata poi sottolineata con passione e con affetto anche dal Segretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, mons. José Rodriguez Carballo, già Ministro generale dell’Ordine dei Frati minori, che ha ribadito la stima del Papa e la sua personale per la consacrazione secolare. “Mi raccomando, siate secolari”, ha esortato il presule, invitando a testimoniare e ricordare alla Chiesa questa “incontenibile passione per Dio e per l’uomo”. 

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Daniela Leggio

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