La preferenza dei missionari

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

In questo mese, per la seconda volta è proposto il brano della missione dei discepoli. Lo abbiamo ascoltato già il 3 ottobre. Oggi, nella festa dell’evangelista Luca, è d’obbligo tornare a questa pericope, preceduta dal racconto dell’attività missionaria svolta insieme da Paolo e Luca: «Solo Luca è con me» (2Tm 4,11). Paolo vive il dolore e la delusione per l’abbandono di un altro collaboratore, Dema, che alla missione ha «preferito le cose di questo mondo» (v. 10). Osservazione, questa, che fa risaltare ancora di più la qualità del fedele collaboratore Luca: uno che ha preferito alle cose del secolo presente “le cose del Padre dei cieli”. Come Gesù (cfr. Lc 2,49). 

Meditazione

Gesù conferisce il mandato missionario ad altri settantadue discepoli (cfr. Lc 7,18). Le istruzioni sono le stesse che vengono date ai Dodici in Lc 22,35: «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». I discepoli assicurano: “No!”. Neanche la sicurezza è mancata, pur essendo «come agnelli in mezzo ai lupi». Gesù e i suoi sono agnelli tra i lupi, come giusti in mezzo ai peccatori. C’è l’eco dell’Antico Testamento: «Che cosa ci può essere in comune tra il lupo e l’agnello? Così tra il peccatore e il giusto» (Sir 13,17). Una sequenza bellissima, questa dell’elezione e della missione dei discepoli. Sembra di vederli mentre, a due a due, s’incamminano per le strade nelle varie città del mondo intero, senza sacca né sandali, ricchi solo della Parola e dell’amore. Sorgono in noi sentimenti di nostalgia e di stupore! Gesù continua a chiamare e a inviare giovani e meno giovani per le vie del mondo. Se solo osassimo fare proposte vocazionali! Gesù manda i discepoli a due a due. L’annuncio della Parola non è individuale, ma personale e comunitario. Chi annuncia non annuncia la sua parola, ma quella di Dio e lo compie con il vigore e la forza che viene dall’appartenere a una comunità che prega, ama e annuncia con lui. Quest’annuncio fraterno e caritatevole porta in dono la pace. Una pace che inizia nel cuore di ognuno e tracima nella comunità dei credenti e nella società. Il nostro compito è anzitutto quello di pregare, affinché il Signore mandi operai nella sua messe. Abbiamo bisogno di discepoli che, mettendosi incondizionatamente alla sua sequela, vivano rispondendo alla chiamata alla santità. 

Preghiera

«Spirito del Signore, dono del Risorto agli apostoli nel cenacolo, gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri. Riempi di amicizie discrete la loro solitudine, rendili innamorati della terra, e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze confortali con la gratitudine della gente e con l’olio della comunione fraterna» (don Tonino Bello). 

Agire

Pregherò con Maria, affinché Dio ci mandi sacerdoti, religiosi e laici santi nella Chiesa per il mondo intero. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Pietro Maria Fragnelli, vescovo eletto di Trapani, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it 

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ZENIT Staff

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