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La porta stretta

Meditazione sulla Parola di Dio di domenica 21 Agosto 2016 – XXI del Tempo Ordinario, Anno C

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Lettura
La domanda circa l’accesso alla vita eterna suscita l’esortazione del Signore allo sforzo, all’impegno deciso di entrare per la porta stretta, a percorrere il sentiero angusto che porta alla vita. Non si deve temere la correzione del Signore, come dice l’autore della Lettera agli Ebrei, giacché egli ci accoglie come figli. Allora vedremo la gloria del Signore.
Meditazione
Sant’Agostino, in un brano del suo famoso libro Le Confessioni, narra l’azione misteriosa di Dio che ottenne la sua conversione: «A trattenermi erano (…) le vanità delle vanità, antiche amiche mie, che mi tiravano di sotto la veste di carne e sussurravano a bassa voce: “Tu ci congedi? Da questo momento non ti sarà più concesso di fare questo e quell’altro eternamente”. (…) Dilagarono i fiumi dei miei occhi, sacrificio gradevole per te, e ti parlai a lungo, se non in questi termini, in questo senso: “E tu, Signore, fino a quando? Fino a quando, Signore, sarai irritato fino alla fine? Dimentica le nostre passate iniquità”. Sentendomene ancora trattenuto, lanciavo grida disperate: “Per quanto tempo, per quanto tempo il “domani e domani”? Perché non subito, perché non in quest’ora la fine della mia vergogna?”. Così parlavo e piangevo nell’amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: “Prendi e leggi, prendi e leggi”. (…) Arginata la piena delle lacrime, mi alzai. L’unica interpretazione possibile era per me che si trattasse di un comando divino ad aprire il libro e a leggere il primo verso che vi avrei trovato (…) Così tornai (…) dove avevo lasciato il libro dell’Apostolo all’atto di alzarmi. Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: “Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo, né assecondate la carne nelle sue concupiscenze”. Non volli leggere oltre, né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono» (VIII, 11.12). Questa è la “via stretta” del Vangelo, che porta alla vita; è la strada di chi si lascia illuminare da una luce superiore ed è disposto a rinunciare al male, e a fare spazio a Colui che si rivela alla nostra anima come Padre pieno di misericordia nei confronti delle nostre debolezze, e ci incoraggia a camminare per un cammino stretto, ma estremamente fecondo.
Preghiera
O Maria, Madre nostra, aiutaci a percorrere la strada stretta della sequela di Gesù!
Agire
Oggi mi disporrò alla “battaglia spirituale”, cioè alla fedeltà nella mia missione specifica, nelle mie responsabilità, anche se ciò implicherà sacrificio, impegnandomi con amore.

Meditazione a cura di Padre Paolo Cerquitella, L.C., tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.  

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ZENIT Staff

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