La pienezza della gioia nella riscoperta del senso del dolore

Celebrato il 50° anniversario della morte del Venerabile Giacomo Gaglione

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di Eugenio Fizzotti

ROMA, martedì, 29 maggio 2012 (ZENIT.org).- Ha riscosso un notevole e piacevole interesse la proposta di Mons. Pietro Farina, Vescovo di Caserta, di partecipare a una serie di manifestazioni in onore del Venerabile Giacomo Gaglione di cui il 28 maggio è ricorso il 50° anniversario della morte.

Nato a Marcianise (Caserta) il 20 luglio 1896 da una famiglia distinta, numerosa e praticante, in cui ricevette un’ottima educazione umana e cristiana, nel 1912, mentre studiava per poter raggiungere il titolo di avvocato, avvertì i primi sintomi di una terribile poliartrite che, nonostante le cure effettuate, progredì inesorabilmente e gli paralizzò le membra, ad eccezione delle mani e degli occhi.

Fu nell’incontro avuto con Padre Pio da Pietrelcina nel 1919 che manifestò la volontà di accettare il male fisico che lo aveva colpito e, iscrittosi il 15 agosto 1921 al Terz’Ordine Francescano, volle condividere l’esperienza di grazia che Dio gli aveva rivelato attraverso il dolore e lentamente maturò l’idea di fondare l’Apostolato della sofferenza per aiutare coloro che come lui erano coinvolti in gravi situazioni di disabilità e di impossibilità a muoversi.

Una simpatica sua affermazione, riportata da Mons. Angelo Amato, oggi Cardinale, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, nel Decreto emesso il 3 aprile 2009 e con il quale fu dichiarato “venerabile”, sottolineava che «siamo a servizio di Dio anche noi, facciamo parte dell’eroico esercito che non conosce sconfitte. Chi ci ha chiamato è stato l’Amore, chi ci guida è solo l’amore, è l’amore che continuamente pensa a noi».

Per ringraziare il Signore del dono fatto alla Diocesi di Caserta della santità seminata a piene mani nel cuore di Giacomo Gaglione, venerdì 25 maggio nella Biblioteca del Seminario Vescovile di Caserta ha avuto luogo un convegno dal titolo “La pienezza della gioia nella riscoperta del senso del dolore” nel corso del quale, con il coordinamento di Enzo Romeo, caporedattore del TG2 e vaticanista, hanno approfondito vari aspetti della profonda religiosità del Venerabile ben 5 relatori (Adolfo Lippi, Eugenio Fizzotti, Luciano Lotti, Antonio Di Nardo e Armando Aufiero). Nell’intervento conclusivo Mons. Pietro Farina, Vescovo di Caserta, ha messo in chiara e straordinaria evidenza la necessità che si proceda con uno stile unitario e fortemente comunitario non solo nel diffondere la vicenda enormemente significativa di Giacomo Gaglione ma di riprendere e diffondere pastoralmente il suo personale impegno di accompagnamento degli ammalati.

E proprio riconoscendo che, nonostante la pluridecennale condizione di paralisi, ha vissuto con estrema sincerità il dono della sapienza, il dono della scienza, il dono del consiglio, il dono dell’intelletto, il dono della pietà, il dono della fortezza e il dono del timor di Dio nel corso della Veglia che ha avuto luogo nella Cattedrale di Caserta la sera di sabato 26 maggio, con una straordinaria introduzione del Vescovo Pietro Farina, Giacomo Gaglione è stato dai molti presenti apprezzato come messaggero della vita, come testimone entusiasta della forza di santità, come animatore ampiamente riconosciuto di un progetto comunitario che sistematicamente descriveva sul periodico che inaugurò e che, intitolato “Ostie sul mondo”, diffuse con coraggio in tutt’Italia.

Ampia e positivamente valorizzata è stata la partecipazione di numerosi ammalati alla celebrazione eucaristica che domenica 27 maggio ha avuto luogo nella Parrocchia S. Andrea Apostolo a Capodrise, dove si trova la tomba di Giacomo Gaglione, e nel corso della quale D. Antonio Di Nardo, Postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione, ha messo in evidenza le profonda spiritualità del Venerabile, invitando tutti a riconoscerne l’originalità e ad assumerla come propria modalità di vivere l’esperienza cristiana.

E nella medesima parrocchia la sera di lunedì 28 maggio, data specifica del 50° anniversario della morte, il Vescovo di Caserta ha presieduto una Veglia di preghiera con una silenziosa adorazione eucaristica nel corso della quale è stato fortemente ringraziato il Signore per aver donato un robusto e duraturo raggio di sole attraverso Giacomo Gaglione che, amato e gradito per la modalità fortemente coerente con la quale ha vissuto la sua esistenza sacrificata, continua a favorire uno stile di vita in grado di confessare la piena gloria dell’amore, della solidarietà e della misericordia.

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ZENIT Staff

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