La persona al centro della Neurobioetica

Corso su Neurobioetica: la persona al centro delle Neuroscienze. Etica, Diritto e Società organizzato dalla facoltà di biotica dell’UPRA

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di Valentina Raffa

ROMA, domenica, 18 marzo 2012 (ZENIT.org).- Abbiamo incontrato il giovanissimo Prof. Alberto Carrara, LC, dottore in Biotecnologie mediche presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Padova e assistente presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum a Roma, dal 2009 membro del Gruppo di Neurobioetica (GdN) e dal 2010 della Neuroethics Society.

Negli ultimi anni, Fr. Alberto, che frequenta il secondo anno di teologia, ha studiato e approfondito temi relativi alla neurobioetica e l’anno scorso ha aperto il blog: “Neuroetica e neuroscienze”.

Il 26 e 27 febbraio scorsi ha partecipato al XX Convegno di Filosofia presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma con la relazione (quella che per gli addetti ai lavori è una “comunicazione”): “Coscienza e neuro-libertà: l’apporto dell’antropologia tommasiana” (clicca sui link per il video della conferenza: prima parteseconda parte).

Fr. Alberto, che cos’è la neurobioetica? E perché tanto interesse oggi?

Si può dire che la neuroetica è nata nel 1965, quando il dott. Delgado ha impiantato degli elettrodi nel cervello di un toro per controllarne il comportamento. Il primo a definire questa nuova disciplina fu William Saffire nel 2002, a San Francisco, durante il primo convegno internazionale sulla materia. Due sono le accezioni di neuroetica: l’etica delle neuroscienze che riguardano la liceità dei trattamenti neurologici; le neuroscienze dell’etica da cui ha avuto origine la “neuromania”: il tentativo delle neuroscienze di spiegare l’agire dell’uomo in campo economico, morale, giuridico, filosofico, teologico, sociale riportando la causa di ogni azione umana ai meccanismi di funzionamento del cervello. 

Questo è il suo primo anno di attività come docente, che cosa insegna?

Nel primo semestre ho tenuto un seminario sul rapporto mente-cervello, che, devo dire, è risultato arricchente sia per me, che ho potuto approfondire la tematica della mia tesi di laurea in filosofia, sia per gli studenti, che si sono dimostrati partecipi e attivi. 

Durante questo secondo semestre sto aiutando con un “seminario di sintesi”, per gli studenti del secondo anno di filosofia, che li preparerà ad affrontare l’esame finale del baccalaureato, (la laurea di primo livello in filosofia).

Come coniuga la sua attività di docente con quella di studente?

È semplice: le due attività sono complementari! Per diventare un giorno un buon docente è importante oggi essere uno studente diligente, appassionato allo studio e costante nell’impegno, per trasmettere agli altri qualcosa di utile non solo a livello di contenuti ma soprattutto per la vita concreta.

Per chi è interessato alla neurobioetica la Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontifcio Regina Apostolorum, in collaborazione con la Cattedra UNESCO di Bioetica e Diritti Umani, organizza il Corso Estivo di Aggiornamento in Bioetica:  “Neurobioetica: la persona al centro delle Neuroscienze. Etica, Diritto e Società” dal 2 al 13 luglio 2012 (clicca sul link per informazioni e iscrizioni).

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ZENIT Staff

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