La passione di Cristo e il volere degli angeli!

È necessario che il mondo guardi la sua storia con occhi di purissima fede

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Quanto è importante per l’umanità soffermarsi sulla passione di Cristo? Ognuno di noi, al di là delle sue funzioni sociali, politiche, professionali, private o pubbliche, dovrebbe rifletterci sopra, per rigenerarsi, dopo tutta la “spazzatura” che attraversa ogni giorno i nostri pensieri. Papa Francesco infatti ci mette in guardia dalla dittatura del pensiero unico che trova, a mio avviso, un suo riferimento inequivocabile, proprio nella demolizione della legge 40 di questi giorni. Il messaggio del mistero universale racchiuso nel martirio di Gesù è così forte che, senza sconto alcuno, mostra agli occhi del mondo le debolezze proprie dell’uomo.  Un mondo fatto di cattiverie, superbie, tentazioni, debolezze, tradimenti e litigi quotidiani, menzogne, corruzioni, guerre, violenze su donne, bambini e persone indifese. Il Figlio dell’uomo è venuto sulla terra per darci tutto di Lui e questa offerta assoluta si è veramente compiuta nei momenti atroci della sua morte in croce. In una lettera pastorale leggo: “…il figlio dell’uomo è venuto per insegnare agli uomini che la vera vita è nel dono totale. Non delle cose. Queste non sono nostre. Ma di ciò che è nostro. Ciò che è nostro è la nostra vita”. Mi auguro che la passione di Cristo ci dia questa consapevolezza, perché da essa si possa attingere per la crescita personale in sapienza, grazia, conoscenza, giustizia! La mente di ognuno sia perciò capace di piegarsi al mistero di Cristo, dal quale è il nostro personale mistero, per attingervi la sua verità.

Il movimento apostolico, di cui seguo la spiritualità, attraverso un “meditare” della sua ispiratrice Maria Marino, in questi giorni ci ha sollecitati ad essere punto di luce, punto di verità, punto di salvezza per l’altro, ogni giorno nella Chiesa e nella Parola del vangelo, partendo dalle nostre parrocchie. Diventa perciò indispensabile per ogni credente, se vuole partecipare al vero cambiamento della società, condividere un percorso di comunione permanente. Lo deve fare aggiornandosi in esso nel cuore e nella mente, vivendo e credendo in quel vangelo che domenica Papa Francesco ha regalato simbolicamente a tutto il pianeta! Il vero cristiano che vuole incidere nella storia del suo tempo sa benissimo che non deve mai camminare solo con il visibile, ma che deve procedere perennemente con l’invisibile. L’invisibile è Dio nella sua santa trinità; Maria Vergine; sono i santi, le anime giuste e i beati del cielo e del purgatorio, ma lo sono anche gli angeli, di cui oggi si parla soltanto come fossero una fiaba. Non ho problemi a dire che si tratta di un limite dell’uomo, che rinuncia a penetrare del tutto il suo mistero. Si ritorni invece, senza nascondersi, al gusto della preghiera nei nostri angeli protettori. Scrive Mons. Costantino Di Bruno: “Gli Angeli vogliono trasportarci nel loro mondo. Vogliono comunicarci un po’ della loro vita. Vogliono che noi impariamo a gustare il Cielo. Il gusto della terra infonde tanta tristezza. Il gusto del Cielo crea gioia infinita. Quando si gusta il Cielo, la terra è un grande mare di delusione. Dinnanzi alla gioia del Cielo, la terra è solo un oceano di amarezze….”.

Spero non si scandalizzi nessuno se dico che è questa la grande missione del genitore, del politico, del commerciante, dell’operaio, del religioso, del laico credente, dei giovani: “…rendere visibile nella storia, con la nostra vita, il mondo invisibile del Cielo”. Gli angeli se chiamati sosterranno l’uomo in questa missione universale, a cui tutti, in quanto esseri umani, siamo chiamati a partecipare. Intanto mentre scende il sipario sul tempo di quaresima auguro che si consolidi nelle nostre comunità il frutto di un esodo verso la libertà; di una conversione nell’abbandono dell’idolatria, accogliendo nel cuore il pensiero di Dio; di una partecipazione alla Santa Messa quale celebrazione di un’alleanza di vita tra Dio e il suo Popolo in Cristo Gesù, per opera dello Spirito Santo;  di una fede ecclesiale che allontani il pericolo della fede fai da te, oggi così di moda. Una vera minaccia comportamentale che nel cammino quaresimale viene identificata nel lasciarsi andare nell’ozio spirituale; nell’abbandono alle chiacchiere quotidiane; nello scivolare in ogni trasgressione; nel consentire ogni ignavia e ogni pigrizia spirituale; nel giustificare, infine, anche il nostro peccato più grave. La passione di Cristo ci deve ricordare, ogni giorno, che proprio il Calvario è il teatro dei nostri peccati e che su questo cruento palcoscenico costruito dall’uomo,  il Messia, morendo per noi, li ha fatti tutti suoi, per liberarci e farci risorgere. A noi la scelta di continuare ad ammassare le nostre colpe sul monte della croce e recitare a braccetto dei nuovi farisei o risorgere ogni giorno nella Parola. È necessario perciò che il mondo guardi la sua storia con occhi di purissima fede. In questo passaggio quotidiano gli angeli possono aiutare l’uomo a rendere visibile nella storia, con la propria vita, il mondo invisibile del Cielo!

Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email:  egidio.chiarella@libero.it. Per ulteriori informazioni: www.egidiochiarella.it. Per ordinare l’ultimo libro di Egidio Chiarella si può cliccare qui

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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