La Parola accolta con discernimento

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio / IV Domenica del Tempo Ordinario

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Lettura

Siamo aiutati in questa quarta domenica del tempo ordinario a saper vivere al meglio il dialogo per eccellenza: tra Dio e noi. Riuscire, cioè, ad ascoltare la Parola proclamata e saperla accogliere con discernimento. Il che significa vivere come Geremia da “profeta” senza “spaventarci” di fronte a qualsiasi difficoltà. 

Meditazione

La pagina del Vangelo di Luca ci orienta a vivere il vero ascolto della Parola, imparando dalla vicenda storica di Gesù. Egli ci presenta l’“oggi” che riconosce nell’incedere dialettico (ad altalena: accettazione – rifiuto) la sua stessa esperienza, vissuta e interpretata per noi. «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Con e grazie a Gesù dobbiamo, con apertura e piena accoglienza, ogni giorno, come i discepoli di Emmaus, ascoltare, comprendere e vivere conseguentemente il risuonare in noi della Parola di Dio. Dobbiamo inoltre sapere che accogliere la Parola di Dio non significa immediatamente essere accolti e apprezzati dagli altri. I criteri di valutazione e di riconoscimento non sono il più delle volte dettati dall’amore; ma sono criteri umani di parentela, di censo, di forma: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». L’avere un umile natale, fa dire a Gesù una forma proverbiale: «nessun profeta è bene accetto nella sua patria»; così è stato per Gesù; così è per ciascuno di noi. Serve a guardarci attorno e a riandare alla storia, riproponendo il modo benefico di agire dei due grandi profeti, non scrittori: Elia ed Eliseo. Dobbiamo avere coraggio e gioia grande proprio nelle difficoltà: la Parola di Dio si compie ed è verità efficace e trasformante. Opera sempre dove le si apre la porta: ma anche nel rifiuto e perfino di fronte a un disegno omicida, si può svicolare come Gesù. «Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino». Siamo chiamati a prendere sul serio ogni forma di disagio, ogni rifiuto o non cordiale accettazione, ogni difficoltà a vivere passabilmente con altri: farne “con speranza” motivo di buona accettazione, di offerta, che trasforma noi e il “nostro cuore”, aiutando altri a vivere bene, facendo del bene. 

Preghiera

Signore Gesù, rendici capaci di ascoltare sempre la tua Parola e riconoscerne il compimento, anche attraverso le alterne vicende della vita. Fa’ che il nostro pensare, relazionarci e agire, sia sempre improntato a tutte le forme con cui esprimere l’amore-carità. Amen.

Agire

Voglio impegnarmi ad amare così come Gesù ha amato, con mitezza e umiltà di cuore; voglio anche solo un’ora al giorno, mirare al controllo dei pensieri e della lingua e testimoniare che amare è possibile.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Luciano Pacomio, vescovo di Mondovì, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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