"La nuova evangelizzazione nel mondo marittimo"

E’ il tema del XXIII Congresso mondiale dell’Apostolato del mare, che si terrà dal 19 al 23 novembre in Vaticano

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CITTA’ DEL VATICANO, sabato, 17 novembre 2012 (ZENIT.org).- Obiettivo principale del congresso è di individuare nuovi modi per comunicare il Vangelo nel mondo del mare (marittimi, pescatori, e rispettive famiglie). 

Il Congresso si aprirà, la mattina di lunedì 19 novembre, con il discorso pronunciato dal Cardinale Antonio Maria Vegliò, Presidente del Dicastero.

Il tema generale sarà, poi, presentato dal Segretario del Dicastero, S.E. Mons. Joseph Kalathiparambil (allegato).

Nella giornata interverranno sul tema dei marittimi nella nuova evangelizzazione: S.E. Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Proclamazione della Nuova Evangelizzazione; S.E. Mons. Peter Stasiuk, Promotore Episcopale in Australia; S.E. Mons. Paul Hinder, Promotore Episcopale negli Emirati Arabi; P Xavier Pinto, C.Ss.R., Coordinatore Regionale per Asia del Sud.

Quindi la Dott.ssa Deirdre Fitzpatrick parlerà del centro studi per i diritti dei marittimi ‘Seafarers Rights International’ (SRI), operativo a Londra, e il Dott. Peter Swift, comunicherà la risposta alla pirateria messa in atto dal ‘Maritime Piracy Humanitarian Response Program (MHPR)’, a Londra.

STATISTICHE

MARITTIMI. Le statistiche indicano un popolo di oltre 1.200.000 marittimi, di cui circa 400.000 provenienti ancora dalle Filippine, ma la nuova realtà è rappresentata dai circa 200.000 marittimi originari di Russia e Ucraina che, da sola, ne fornisce oltre 80.000. I marittimi cristiani rappresentano circa il 60% di tutti i marittimi.

Circa il 64% dei marittimi che sono a bordo di una nave non possono scendere a terra quando la nave è in porto per diversi motivi: lavoro, sicurezza, soste troppo brevi, porti lontani dalle città.

PESCATORI. Nel settore della pesca non esistono statistiche precise. Se includiamo i pescatori a tempo parziale e quanti sono impegnati nella pesca di acqua dolce e nell’acquicoltura, il numero si aggira sui 36 milioni (FAO). Si stima che ca. 15 milioni di pescatori siano impiegati nell’industria della pesca. Ca. il 98% di loro lavora su navi di lunghezza inferiore a 24 metri.

Ogni anno, sono soggetti a infortuni il 25% dei pescatori. Gli incidenti sono più comuni per chi lavora da più tempo, e il rischio aumenta di tre volte se il pescatore ha più di dieci anni di esperienza. Il lavoro nella pesca è considerato tra i più pericolosi al mondo, e la pesca è al vertice o quasi delle statistiche di mortalità.

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ZENIT Staff

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