La nuova evangelizzazione è l'annuncio del Vangelo in nuove condizioni

Il cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, prova a indicare il futuro della Chiesa nelle società secolarizzate

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Intervista a cura dell’inviata speciale a San Gallo, Anita Bourdin

SAN GALLO, domenica, 30 settembre 2012 (ZENIT.org).- “La nuova evangelizzazione è la l’annuncio del Vangelo in condizioni nuove,” ha detto il Cardinale André Vingt-Trois, presidente della Conferenza Episcopale di Francia e arcivescovo di Parigi, nel corso della partecipazione alla plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), svoltasi in Svizzera, a San Gallo (o Sankt Gallen), dal 27 al 30 settembre.

“La nuova evangelizzazione, non è la scoperta di un nuovo metodo di evangelizzazione, ma piuttosto la capacità di percezione e interpretazione delle condizioni in cui esercita l’evangelizzazione nei nostri paesi e nelle nostre tradizioni”, ha detto l’arcivescovo, nel corso di una conferenza stampa.

ZENIT lo ha intervistato.

Eminenza, quali sono le Sue impressioni sulla Plenaria dei Vescovi Europei?

Cardinale André Vingt-Trois: E’ sempre una gioia incontrare i presidenti delle Conferenze Episcopali Europee, è un’occasione per stare insieme con un po’ di tempo per parlare, condividere e approfondire un tema comune. Di solito ci incontriamo in feste o gite, ma abbiamo poco tempo per parlare, mentre qui abbiamo molto più spazio.

Il tema dell’incontro sono le sfide e i problemi in Europa: quali i problemi e come risolverli tutti?

Cardinale André Vingt-Trois: Io non credo che abbiamo la chiave per risolvere tutti i problemi dell’Europa e non so se si può fare un elenco dei problemi dell’Europa. Mi sembra che ci sono problemi economici e gli effetti nefasti della crisi finanziaria. Ma ci sono problemi molto più seri la cui soluzione è decisiva per il futuro e di cui nessuno parla.  Forse uno dei nostri primi compiti in questo contesto è quello di essere – senza pretese – una voce profetica che sollevi le domande sui problemi di cui nessuno si preoccupa …

Per esempio?

Cardinale André Vingt-Trois: Cosa succede all’uomo nell’evoluzione della morale e della legislazione in Europa? Che cosa sarà del riferimento cristiano per milioni di persone in tutta Europa? Che cosa succede alla coscienza ci coloro che credono nel valore supremo della persona umana?

Parliamo della nuova evangelizzazione: come si fa a immaginare la nuova evangelizzazione in una situazione complessa come quella francese?

Cardinale André Vingt-Trois: Non ho bisogno di immaginare, perché è già stata avviata, si tratta di una realtà permanente nella vita della Chiesa. L’iniziativa del Papa di creare il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione e la proposizione dello stesso tema per il Sinodo dei Vescovi, è un modo per fornire sostegno e incoraggiamento alle chiese che sono in realtà in una situazione di rinnovata evangelizzazione.

La  Nuova Evangelizzazione non è la scoperta di un nuovo metodo di evangelizzazione,  ma la realizzazione che l’annuncio del Vangelo è in condizioni nuove.

Eminenza, la fede sembra in declino in Europa. Come vede il futuro, in particolare in Francia?

Cardinale André Vingt-Trois: Non sono molto sicuro che ci sia una perdita di fede in Francia. Sono sicuro che ci sia un degrado e la scomparsa di un certo numero di espressioni di fede, vale a dire che stiamo assistendo da poco più di un secolo, al crollo di un sistema di integrazione delle pratiche cristiane in una società. La società sta cambiando, i costumi si evolvono, e questo potrebbe portare alla scomparsa delle pratiche cristiane. Ma questo non significa che la fede è in declino, significa solo che regrediscono i praticanti. Quando il Papa dice nel suo libro-intervista che ci stiamo muovendo verso un cristianesimo sociologico, non significa che il cristianesimo sta scomparendo, significa che si entra in una fase diversa.

Una nuova fase in cui la questione della motivazione personale, l’esperienza della libertà personale nel cammino di fede, la capacità di comprendere meglio il contenuto della fede, assume un significato profondo. Questo non vuol dire che la fede è scomparsa. Se ci sarà un futuro di fede e di espressioni di fede nella nostra società, molto dipenderà dalla nostra capacità di entrare in dialogo con le altre filosofie di vita, con gli altri modi di vivere, cercando di dimostrare come il nostro impegno nei confronti di Cristo si manifesterà.

State cercando di mettere insieme i vescovi europei per difendere il matrimonio, il ruolo educativo della famiglia naturale, la difesa della vita?

Cardinale André Vingt-Trois: Si. Certo. Tutti abbiamo bisogno del sostegno degli altri, perché sappiamo benissimo che siamo immersi in un sistema culturale, dominato da gruppi finanziari portatori di una ideologia contraria a questi valori.

L’anno della fede può aiutare la Francia in questo sforzo evangelico per trovare valori comuni?

Cardinale André Vingt-Trois: Sì, l’Anno della fede proposto dal Papa è un invito personale ad ogni cristiano e ad ogni comunità di riprendere originalità e coscienza dell’atto di fede, nella sua professione e testimonianza.

Nuova evangelizzazione e territorio: qual è il ruolo delle parrocchie e dei movimenti?

Cardinale André Vingt-Trois: Molto dipende dalla situazione, non c’è una regola universale. La nuova evangelizzazione misurerà la capacità dei cristiani di raggiungere coloro che non partecipano alla vita della Chiesa o che non hanno alcun rapporto con la Chiesa.

Pertanto, può verificarsi uno sviluppo geografico, sto pensando a Parigi e ai suoi grandi quartieri. E’ evidente che la nuova evangelizzazione si muoverà attraverso anche attraverso movimenti e associazioni, perché sono espressione di una rete di realtà sociali, con l’obbiettivo di un espansione geografica più ampia possibile.

[Traduzione dal francese a cura di Antonio Gaspari]

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ZENIT Staff

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