La novità del compimento della Legge

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 5,17-19

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Lettura

Con i tre versetti della pericope del Vangelo che ascoltiamo oggi ci troviamo ancora nel contesto del grande Discorso della montagna dei capitoli 5-7, dopo la proclamazione delle Beatitudini e nel pieno di una serie di altri insegnamenti sul Regno dei Cieli, e l’insegnamento del sale e della luce. In questi due capitoli, Gesù ci spiega cosa dobbiamo fare, come dobbiamo essere, cosa dobbiamo credere. Tutti questi insegnamenti non sono in opposizione a quanto gli Ebrei avevano fatto e creduto fino a quel giorno, perché Gesù è venuto a portare a compimento la Legge.

Meditazione

Per ogni vero cambiamento serve una rivoluzione! In politica quest’affermazione sembra avere un qualche fondamento. E forse questo vale anche per qualche adolescente che, nel grande cambiamento che avviene quando si diventa adulti, attraversa la fase del rifiuto o anche dell’opposizione più completa di tutto quanto è proposto dall’autorità, spesso identificata con i genitori. A questa “regola”, Gesù sembra fare un’eccezione e chiede ai suoi di non pensare che lui sia venuto per stravolgere quanto già c’è di fede. La Legge e i Profeti, cioè quello che è per noi l’Antico Testamento, non perdono la loro validità. Il verbo greco che noi traduciamo con “compiere”, richiama l’immagine di un recipiente che viene riempito fino all’orlo. Gesù, dunque, è colui che dà completamento alla rivelazione dell’Antico Testamento e allo stesso tempo ne offre la chiave di lettura definitiva. Egli, allora, non è un rivoluzionario hippie degli anni ’70 come spesso viene immaginato o rappresentato. Ma, allora, vorremmo subito chiedere, se Gesù non ha voluto cambiare molto, dove sta la novità? Ancora gli uditori di Gesù non lo sanno. L’Antico Testamento finirà con il più grande sacrificio, quando Gesù muore in croce. Egli è la vittima sacrificale della nostra inadempienza della Legge, della nostra disobbedienza alla volontà del Padre. Da allora c’è un nuovo patto, una nuova alleanza tra Dio e gli uomini che non abolisce il Vecchio, ma lo porta al pieno compimento con la novità che è Gesù stesso: la sua obbedienza totale alla volontà del Padre come adeguata risposta d’amore all’amore del Padre.

Preghiera

«Signore Gesù, crocifisso e risorto, immagine della gloria del Padre, Volto Santo che ci guardi e ci scruti, misericordioso e mite, per chiamarci alla conversione e invitarci alla pienezza dell’amore, noi ti adoriamo e ti benediciamo» (san Giovanni Paolo II).

Agire

Mi sento in pace con la coscienza solo perché adempio alla Legge? Allora Cristo non è morto per me? Seguo la legge fondamentale del discepolo di Gesù, cioè amare Dio e i fratelli?

Meditazione del giorno a cura della prof.ssa Alexandra von Teuffenbach, docente di Teologia e Storia della Chiesa, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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