La notte del giudizio o della coscienza?

Non è difficile rintracciare il germe della trama del thriller “The Purge” nel nostro presente

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Film del 2013 di James DeMonaco, “La notte del giudizio” è stato tramesso nuovamente in questi giorni sui canali Premium. Un film di fantascienza che dà parecchi spunti sui quali riflettere. 

La trama: “Nel 2022, gli Stati Uniti sono una nazione rinnovata, governata dai Nuovi Padri fondatori dell’America. Per mantenere i tassi di criminalità e disoccupazione bassi, il governo ha istituito un periodo annuale, di dodici ore, chiamato “La Purificazione”, durante il quale tutte le attività criminali, tra cui l’omicidio, diventano legali. Le uniche due regole, durante il periodo della Purificazione, stabiliscono il divieto di aggressione ai funzionari governativi di “livello 10″ e il divieto di uso delle armi da guerra di grande calibro. Il periodo della Purificazione è stato pensato dal governo come catarsi per tutti i cittadini americani, un rito per liberarsi dalle frustrazioni e dalle emozioni negative, ma anche un’azione mirante a eliminare i deboli della società, come i senzatetto.” 

Si tratta di un’intera terribile notte scandita dal suono di due sirene, che sanciscono l’una l’inizio della follia, l’altra il ritorno a una vita, per così dire, normale. La teoria di fondo per molti potrebbe non essere così assurda: permettere lo sfogo dei più bassi istinti, per evitare che questi si ripercuotano negativamente sulla comunità. Permettere tutto fino alla strage più sanguinosa, dovrebbe in qualche modo aiutare a vivere meglio. Tuttavia qualcosa non quadra, neanche in questo perfetto ordine del futuro, poiché è un ordine stabilito dagli uomini. La presenza della casta dei potenti di livello 10, considerati intoccabili, si contrappone naturalmente agli ultimi, in questo caso i senza tetto, considerati senza mezzi termini carne da macello, meglio ancora se di colore! 

Considerato che la fantascienza attinge a ciò che esiste già, elevando alla potenza atteggiamenti e ideali, non è difficile rintracciare il germe di questa trama nel nostro presente, dove continuiamo ad assistere alla legittimazione degli sfoghi degli istinti più primordiali, primi fra tutti quelli della violenza e della sessualità. Forme di violenza come l’aborto e l’eutanasia, solo per fare alcuni esempi, vengono mascherate sotto nomi diversi e disparati, ma la pratica rimane la stessa: quella di dare la morte. L’istinto sessuale è senz’altro uno dei più primordiali e questa società è bombardata da così tanti stimoli alla sessualità da dare vita a forme di violenza sessuale che raggiungono picchi inauditi e che, pur se non legittimate da una legge, di fatto lo sono dal modo di vivere la sessualità come violenza, come possesso, come usa e getta, che oggi dilaga. Ci avviciniamo pericolosamente alla legittimazione di forme di violenza sessuale quali l’incesto e la pedofilia. 

Pur non essendo stata istituita ufficialmente una “notte del giudizio”, assistiamo quotidianamente a quella della coscienza. L’errore di fondo sta nel pensare che il giudizio sia qualcosa che spetta agli uomini, piuttosto che a Dio. Per noi la prima sirena è già suonata, la notte della coscienza è iniziata, quando suonerà la seconda?

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Annarita Petrino

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