La meraviglia di un sorriso

Storia di un padre che racconta la rivoluzione dei bambini

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di Paul De Maeyer

ROMA, sabato, 28 gennaio 2012 (ZENIT.org).- Il 5 febbraio in tutta Italia si celebra la “Giornate Nazionale per la vita”, indetta dalla Conferenza episcopale italiana. Incontri, conferenze, celebrazioni varie sono programmate un po’ ovunque.

In vista di questa celebrazione, le Edizioni Paoline hanno preparato due pubblicazioni: “La camera vuota. Riflessi di una vita interrotta”, di Maria Elena Sacchini e “La meravigla di un sorriso – Il mio primo anno da papà” di Roberto Allegri.

Il primo libro è il drammatico racconto-confessione di una madre di due bambine, che, rimasta nuovamente incinta, sceglie, lucidamente e d’accordo con il marito, l’aborto. E poi, essendo cattolica, viene presa da terribili rimorsi e scrive questo libro in forma di lettera alle due figlie, cercando un riscatto.

Il secondo “La meraviglia di un sorriso”, è il diario di un papà quarantenne, sposato da otto anni, che pensava ormai di non avere figli e invece arriva, inatteso, il bimbo, Francesco, ed è la rivoluzione. Un libro pieno di gioia, di felicità, di meraviglia, di stupore per la vita, per la nuova vita che è come un vento impetuoso che sconvolge tutto. “Si dice” scrive Roberto Allegri nel suo libro “che avere un bambino cambia la vita. Non è vero, non la cambia. La stravolge, la rivolta, la trasforma, la abbatte completamente per riedificarla.”

Roberto Allegri è un giornalista e un solido scrittore avendo alle spalle una trentina di libri, dalle tematiche più varie. L’obiettivo di questo suo nuovo libro è quello, dichiarato nel sottotitolo, di raccontare la sua esperienza vissuta nel corso del “primo anno da papà”. Un libro da cronista. Niente ideologie, insegnamenti. Allegri non sale in cattedra, non scrive un manuale per genitori. Raccoglie e ferma sulla carta emozioni, riflessioni, pensieri, eventi secondo un calendario che è tracciato dal vivere del piccolo Francesco.

Le cose di ogni giorno, gli avvenimenti normali come il caldo, il freddo, la neve, la pioggia, il lavoro, l’incontro di una persona, una festa, una passeggiata a cavallo, un lungo viaggio in macchina per lavoro, insomma la vita quotidiana costituiscono la trama, il tessuto del libro, ma non sono più cose “normali”, “banali”, “usuali”, sono diventate “eventi”, proprio per la presenza della nuova vita, “perché” scrive Roberto Allegri “la nascita di un bambino non può accadere senza provocare domande e scatenare pensieri sulla vita, sul futuro, sulla morte, persino su Dio stesso.”.

E poichè Roberto ha un suo personale e accattivante modo di scrivere, il libro colpisce anche per la forza e l’immediatezza delle immagini, per la poesia da cui tutta la narrazione è pervasa, per il candore delle emozioni e dei sentimenti, e coinvolge, affascina, come fosse un romanzo.

Come è nata l’idea di questo libro?

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Qual è il concetto “portante” di questo tuo lavoro?

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E’ bello, quindi, essere papà.

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Quali sono i momenti più indimenticabili di questo tuo primo anno da papà?

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Pensi che un’esperienza così straordinaria meriti di essere ripetuta?

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ZENIT Staff

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