La medicina legale e la sindone

Il sindonologo Alfonso Muñoz-Cobo spiega le implicazioni scientifiche del più celebre tessuto del mondo

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L’Istituto Scienza e Fede dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in collaborazione con Othonia, il Centro Internazionale di Sindonologia di Torino e il Centro Diocesano di Sindonologia Giulio Ricci di Roma, offre un Diploma di specializzazione in Studi Sindonici, il quale intende offrire un approccio sistematico alle sfide che questo documento eccezionale suscita all’intelligenza e un approfondimento del messaggio che propone alla fede e al cuore dei credenti.

In occasione della prossima conferenza che si terrà mercoledì 7 maggio, abbiamo intervistato il Dott. Alfonso Muñoz-Cobo, responsabile delle attività di formazione del CESCAM, Centro Spagnolo di Sindonologia della Comunità di Madrid, e membro dell’ E.D.I.C.E.S – Equipe di Ricerca del Centro Spagnolo di Sindonologia.

Come mai la Sindone entra nelle competenze della medicina legale? Quale sono le indagini che appartengono a questo ambito?

La Sindone entra nella competenza della medicina legale per quanto si tratta della prova di un terribile omicidio commesso in passato e quindi si può sommettere allo studio di qualsiasi pezzo criminalistico. L’eccezione è che il lenzuolo non è legato a un corpo materia di studio, ma per il resto non c’è nessuna differenza. Delle volte i ricercatori forensi non hanno un corpo e devono trovarlo, ma questo non elimina le ricerche medico-legali.

Ci sono aree ostili in ambito scientifico al riconoscimento di un reperto autentico. Quali sono i contributi più importanti che la medicina legale ha fornito alla conoscenza ed alla prova dell’autenticità della Sindone con il suo studio clinico ed anatomico?

Ci sono parecchi, come il fatto che non è assolutamente un fabbricato, voglio dire un artefatto, qualcosa di finto, creato per simulare quello che non è. Non c’è dubbio che quello che vediamo nella Sindone fu inflitto a un uomo, possiamo forse dubitare sul quando, ma non tanto su che cosa. Il supplizio sofferto dal uomo della Sindone, con un parallelismo enorme a quello sofferto da Gesù di Nazareth, narrato nel Vangelo, è sorprendente, e ogni passo successivo nelle ricerche svolte non fa altro che confermare la possibile identità dell’uomo della Sindone con il Gesù del Vangelo.

Si è detto che la Sindone rappresenta una materializzazione iconografica della morte di Gesù. Quali sono gli aspetti più importante che fanno della Sindone la rappresentazione dell’immagine visiva, di tutti gli elementi (la fatica, il dolore, lo shock, la disidratazione, l’asfissia, ecc.), che hanno portato Gesù alla morte?

Di nuovo il parallelismo fra Sindone e Vangelo è enorme in tanti particolari. Lo studio delle lesioni sofferte dall’uomo della Sindone mostrano chiaramente quello che questo uomo ha sofferto: esaurimento estremo, dolori numerosi e insopportabili, shock centrale dovuto ai processi di ipovolemia e multipli traumi, abbondante perdita di sangue, acqua (sudore, effusioni corporali dovute ai colpi, problemi circolatori, ecc.) e indubbiamente il processo asfittico esperimentato, hanno contribuito alla morte dell’uomo della Sindone. Forse con lo studio medico della Sindone riusciamo a capire molto meglio quello che è successo nel caso di Gesù di Nazareth, troppo brevemente narrato nel Vangelo.

La Sacra Sindone rappresenta per chi è credente una reliquia di indubbio interesse, ma spesso i media ne parlano più come fenomeno esoterico che come un interessante segno interrogativo sulla realtà dei fatti. Crede che un giorno si possa almeno arrivare a definirla scientificamente una “reliquia”?

Per compiere i requisiti di reliquia sarebbe necessario identificare il reperto con il personaggio storico di Gesù. Per tante persone questo e già sufficientemente chiaro, ma la certezza scientifica non è semplice. La prova del l’identità del sangue del uomo della Sindone e Gesù è complessa: da una parte il sangue della Sindone è molto vecchio e alterato, da un’altra non abbiamo a disposizione un campione del sangue di Gesù. Può darsi che in futuro la prima difficoltà sia risolta, la seconda invece non sembra facile.

<p>La Sindone e il Sudario di Oviedo sono stati entrambi analizzati dal punto di vista scientifico con gli strumenti e le procedure della medicina legale. Quali sono le coincidenze e le eventuali differenze tra di loro?

Ci sono tante coincidenze e nessuna divergenza: analisi di processo della morte (crocefissione, processo di asfissia), dimensioni antropometriche del volto, ferite nel capo, ecc., tutto mostra una grandissima identità fra l’uomo che fu avvolto dai due teli e dall’altra parte non ci sono punti che permettano di stabilire che ambedue i pezzi appartengano a corpi distinti. Questo è l’interesse principale dello studio simultaneo di Sindone e Sudario di Oviedo.

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Maria Maset

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