"La Madonna delle lacrime ci fa comprendere quanto sia necessario 'gemere' per la creazione"

Il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, ha celebrato ieri la festa della Madonna delle lacrime a Siracusa

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Il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, ha celebrato ieri sera a Siracusa la festa della Madonna delle lacrime, ricorrenza che celebra il 62° anniversario del giorno in cui, in una piccola casa siracusana, da un quadro di gesso raffigurante il Cuore immacolato di Maria sgorgarono lacrime.  

Nella sua omelia, riportata da L’Osservatore Romano, il porporato ha evidenziato la necessità di “riscoprire la bellezza della famiglia”, specie in questa stagione sinodale. Al contempo, ha detto, è “giusto, evangelico e impellente chinarsi sulle tante famiglie ferite che vivono situazioni drammatiche, irreversibili, soprattutto per i figli vittime innocenti, affinché ‘il grande fiume della misericordia’ le guarisca e si integrino pienamente nella comunità ecclesiale”.

Baldisseri si è poi rivolto ai giovani “per dir loro di non aver paura di formare una famiglia”. “Le difficoltà sono tante ma non scoraggiatevi”, ha affermato il cardinale. “È un’avventura, formare una famiglia! Sì, una bella avventura che vale la pena intraprendere con forza e determinazione. Non ci sono sconti per nessuno. Non crediate che i vostri genitori o nonni non abbiano avuto difficoltà e problemi. Loro hanno creduto nella famiglia e voi ne siete il frutto. Loro hanno scommesso nel futuro e soprattutto hanno creduto in Dio”. 

Alla presenza dell’arcivescovo Salvatore Pappalardo e del rettore della basilica santuario don Luca Saraceno, il cardinale ha poi rilevato la concomitanza della festa della Madonna delle lacrime con la liturgia della parola presieduta ieri dal Papa nella Giornata di preghiera per la Cura del creato. “La Madonna delle lacrime – ha commentato in proposito – ci fa comprendere ancor più quanto sia necessario ‘gemere’ per la creazione, quanto sia indispensabile curarla, custodirla e consegnarla alle future generazioni come un bene prezioso di cui non siamo padroni, ma servitori”.

Infine il segretario generale del Sinodo ha esortato a “imparare a piangere”, soprattutto accanto a chi soffre. “In un mondo che pretende di avere una spiegazione per tutto e si ritrova senza risposta davanti a esperienze tanto dolorose come l’uccisione di bambini innocenti – ha concluso – le lacrime della Vergine sono conforto e sicura speranza. Non sono lacrime di disperazione, è il pianto di chi accoglie in sé il dolore dell’altro”.

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ZENIT Staff

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