La “Humanae Vitae”: una profezia scientifica

Il Presidente della FIAMC denuncia i pericoli della pillola contraccettiva

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di Antonio Gaspari

ROMA, mercoledì, 7 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Nonostante sia stata pubblicata quarant’anni fa L’enciclica Humanae vitae suscita ancora un vivace dibattito.

C’è chi, anche all’interno della Chiesa cattolica, pensa che sia stata inadeguata ai tempi ed insufficiente nelle risposte, altri invece sostengono che sia stata profetica.

Questi ultimi sostengono che il Pontefice Paolo VI abbia visto giusto nel mettere in guardia dall’utilizzo dei contraccettivi, pericolosi sia per la salute delle donne che per il rapporto di coppia.

A questo proposito il prof. José María Simón Castellví, Presidente della Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici (FIAMC), ha annunciato sulle pagine de “L’Osservatore Romano” (4 gennaio) un documento intitolato “A 40 anni dell’Enciclica Humanae vitae dal punto di vista medico” (http://frblin.club.fr/fiamc/04texts/ehmann/HumanaeIta03R.pdf) in cui vengono illustrati tutti i problemi relativi alla salute della donna, all’inquinamento ambientale e all’indebolimento e banalizzazione dei rapporti di coppia, che la pillola contraccettiva ha fatto emergere.

Per approfondire un tema di così grande attualità, ZENIT lo ha intervistato.

I critici dell’Humanae vitae sostengono che i contraccettivi significano emancipazione femminile, progresso, salute medica e ambientale. Ma secondo il vostro studio tutto questo non è vero. Può spiegarci perché?

Simón Castellví: I contraccettivi non sono un vero progresso né per le donne né per il pianeta. Comprendo e sono solidale con le donne che hanno dato la vita a tanti figli, ma la soluzione non sta nella contraccezione, bensì nella regolazione naturale della fertilità. Questa rispetta la donna e gli uomini. Lo studio è scientifico e ci dice che la pillola è inquinante e in molti casi anti-impiantatoria cioè abortiva.

Lo studio sostiene infatti che la pillola denominata anovolutaria, la più utilizzata, quella con basse dosi di ormoni estrogeni e progestinici, funziona in molti casi con un vero effetto anti-impiantatorio. E’ vero?

Simón Castellví: È vero. Attualmente la pillola contraccettiva denominata anovolutaria funziona in molti casi con un vero effetto anti-impiantatorio, cioè abortivo, poiché espelle un piccolo embrione umano. E l’embrione, anche nei suoi primi giorni, è qualcosa di diverso da un ovulo o cellula germinale femminile. Senza quella espulsione l’embrione diverrebbe un bambino o una bambina a tutti gli effetti.

L’effetto anti-impiantatorio di queste pillole è riconosciuto dalla letteratura scientifica. I ricercatori ne sono a conoscenza, è presente nei bugiardini dei prodotti farmaceutici volti a evitare una gravidanza, ma l’informazione non giunge al grande pubblico.

Lo studio in oggetto sostiene che la grande quantità di ormoni rilasciati nell’ambiente ha un grave effetto di inquinamento ambientale che influisce sulla infertilità maschile. Ci spiega il perché?

Simón Castellví: Gli ormoni vengono rilasciati e diffusi nell’ambiente. Hanno un effetto non buono sul fegato e poi vengono dispersi nell’ambiente e inquinano. Durante tanti anni di utilizzo delle pillole contraccettive sono stati rilasciate tonnellate di ormoni nell’ambiente. Diversi studi scientifici ci dicono che questo potrebbe essere uno dei motivi nell’aumento dell’infertilità maschile. Chiediamo che vengano svolte ricerche più accurate sugli effetti inquinanti degli ormoni dispersi nell’ambiente.

Lo studio elaborato dalla FIAMC  riprende le preoccupazioni espresse il 29 luglio 2005 dall’Agenzia Internazionale di Ricerca del Cancro (International Agency for Research on Cancer), l’agenzia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), secondo cui i preparati orali di combinati estrogeno-progestinici possono avere effetti carcinogenici. Potrebbe illustrarci la gravità di queste implicazioni?

Simón Castellví: E’grave che venga distribuito un prodotto non indispensabile alla salute e che potrebbe essere cancerogeno. Questa non è una opinione dei medici cattolici ma dell’Agenzia dell’OMS che si batte contro la diffusione del cancro. Noi abbiamo solo riportato le loro preoccupazioni in merito.

Lei e l’associazione da lei rappresentata sostenete che l’Humanae vitae è stata profetica nel proporre i mezzi naturali di regolazione della fertilità. Può spiegarci perchè?

Simón Castellví: Il Pontefice Paolo VI fu profetico anche dal punto di vista scientifico. Con quell’enciclica mise in guardia sui pericoli della pillola contraccettiva quali cancro, infertilità, violazione dei diritti umani, ecc. Il Papa aveva ragione e molti non hanno voluto vederlo…Se si tratta di regolare la fertilità, sono molto meglio i mezzi naturali, sono efficaci e rispettano la natura della persona.

In un articolo pubblicato da “L’Osservatore Romano” (“L’Humanae vitae. Una profezia scientifica”, 4 gennaio 2009) lei sostiene che i mezzi contraccettivi violano i diritti umani. Può precisarci quali e perché?

Simón Castellví: Nel sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo si può dimostrare che i mezzi contraccettivi violano almeno cinque importanti diritti:

Il diritto alla vita, perché in molti casi si tratta di pillole abortive, ed ogni volta un piccolo embrione viene eliminato.

Il diritto alla salute, perché la pillola contraccettiva non serve per curare ed ha degli effetti secondari importanti sulla salute di chi la utilizza.

Il diritto all’informazione, perché nessuno informa sugli effetti reali della pillola. In particolare non vengono resi noti i rischi per la salute e l’inquinamento ambientale.

Il diritto all’educazione, perché pochi spiegano come si praticano i metodi naturali.

Il diritto all’uguaglianza fra i sessi, perché il peso ed i problemi delle pratiche contraccettive ricadono quasi sempre sulla donna.

L’Humanae vitae sostiene che i contraccettivi influenzano negativamente il rapporto di coppia, separando l’atto d’amore da quello procreativo. In qualità di uomo di scienza può spiegarci questo passaggio?

Simón Castellví: Il rapporto fra gli sposi deve essere di totale fiducia e amore. Escludere con mezzi impropri la possibilità della procreazione, incrina il rapporto di coppia. Il donarsi l’un all’altro dovrebbe essere totale ed è arricchito dalla capacità della trasmissione della vita.

In sostanza l’Humanae vitae è un documento che unisce e rafforza le coppie, perché allora tante critiche?

Simón Castellví: Molte delle critiche sono state suggerite dagli interessi economici che stanno dietro alla vendita delle pillole contraccettive. Altre critiche da parte di coloro che vogliono ridurre e selezionare la fertilità e la crescita demografica. Infine le critiche vengono da coloro che intendono limitare l’autorità morale della Chiesa cattolica.

Che cosa sarebbe accaduto se la Chiesa non si fosse opposta alla diffusione della pillola contraccettiva?

Simón Castellví : Non voglio neanche pensarci. Solo considerando l’effetto abortivo delle pillole, la stessa Chiesa cattolica sarebbe oggi molto meno numerosa. Posso capire il pensiero di milioni di donne che usano la pillola ma vorrei suggerire che esiste una migliore antropologia per loro, quella proposta dalla Chiesa cattolica.

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ZENIT Staff

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