Foto: Don Dino Cecconi

La gravidanza: segno dell’intervento di Dio nella vita della coppia

Don Dino Cecconi, sacerdote e artista, spiega il significato della scultura mariana “Madre in attesa”

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Don Dino Cecconi, parroco della chiesa di Santa Maria Liberatrice ad Ancona, direttore della pastorale familiare diocesana, e regista delle dirette televisive delle messe domenicali di Raiuno, è l’artista della scultura Madonna in attesa.
L’opera rappresenta la vergine Maria durante il periodo di gravidanza e sarà esposta nel nuovo reparto che sarà inaugurato entro la fine dell’anno all’interno dell’ospedale di Loreto. Con l’avvio di questa clinica si intende aiutare le maternità difficili, accompagnando le neomamme e la coppia fino al momento della nascita del neonato.
La struttura è una presa di posizione rispetto alla comune tendenza di “alcuni ginecologi che tagliano corto: abortire e basta”, spiega don Cecconi. Ciò viene fatto trascurando la profondissima crisi post-aborto che colpisce e ferisce profondamente la coppia a livello psicologico, affettivo e relazionale.
Anche se, come ha sottolineato don Dino, fortunatamente “ci sono delle madri e delle coppie che non vogliono abortire” e preferiscono far nascere questi bambini che, seppur vivendo “un giorno, un mese o un anno… sono come i fiori del deserto, bellissimi anche se durano un solo giorno”.
L’idea di questa opera scultorea è nata da un ginecologo che stava cercando una statua di una Madonna “in stato interessante” da poter esporre all’interno della nuova struttura ospedaliera. Incontrandosi e parlando con il suo confidente spirituale, don Dino viene a sapere che non esistono statue di questo tipo ma solo dei quadri e degli affreschi. Per questo motivo, lo stesso parroco si offrì di creare e realizzare l’opera ricercata.
Coincidendo l’inizio del lavoro con il periodo d’Avvento, ciò fece nascere in don Dino una riflessione “sulla natura della maternità portata avanti da Maria e Giuseppe… una maternità difficile, non tanto per le condizioni di salute di Gesù ma per la situazione che si era creata”.
Dio infatti ha scomodato la tranquillità di una coppia che aveva i suoi piani, programmi e tradizioni, intervenendo e scompaginando la loro storia e mettendo fortemente in crisi Giuseppe.
Da tale pensiero don Dino si è chiesto quale era il legame esistente tra questo “Dio che scomoda” con il significato del Natale e con il nostro essere cristiani oggi, cioè “Dio continua a scomodare… o lascia tranquillamente vivere l’uomo senza intervenire troppo?”. Questa riflessione fu proposta dal parroco ai suoi fedeli per tutto il tempo natalizio.
Il risultato di questa meditazione fu che il Cristianesimo “non è una religione aggiustata” ma si basa sul “lasciarci scomodare da Dio”. Questo credo non è fondato su una fede “svenduta” ma su qualcosa che “ti impegna e ti chiede di ribaltare i tuoi piani”, adattandoti alla volontà di Dio.
“Il caso di Maria e Giuseppe si ripete” quotidianamente e in ognuno ritroviamo degli elementi costanti come: “la sofferenza di Maria e di Giuseppe, la vergogna iniziale che cade sopra a Maria perché Giuseppe non sapeva niente e la gente che vedeva e sapeva” ciò che stava accadendo.
Anche se sono stati “tanti gli effetti collaterali”, generati da questo evento inatteso che ha rotto i piani della coppia, come ha spiegato don Dino, Dio non ha mai abbandonato né Maria né Giuseppe, anzi li ha aiutati ed accompagnati provvedendo in ogni momento.
In conclusione “ogni gestazione è un rischio, è una scommessa ma soprattutto una dolcissima e bellissima attesa!”.

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Francesco Berrettoni

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