La geopolitica della solidarietà: dal locale al globale

Domani e venerdì la conferenza internazionale alla Gregoriana

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ROMA, mercoledì, 23 novembre 2011 (ZENIT.org) – Una nuova geografia mondiale, calibrata sulla solidarietà piuttosto che sulle nuove identità economiche globali: sarà questo il tema affrontato dalla quarta Conferenza Internazionale organizzata dal Seminario Permanente di Studi “Giuseppe Vedovato” sull’Etica nelle Relazioni Internazionali, fondato dal Prof. Sen. Giuseppe Vedovato – testimone di un secolo di storia europea – presso la Pontificia Università Gregoriana.

La conferenza La geopolitica della solidarietà: dal locale al globale si terrà il 24 e 25 novembre presso la Sala Loyola della Pontificia Università Gregoriana e avrà tra i suoi relatori più illustri il magnifico rettore della Gregoriana il prof. François-Xavier Dumortier, SI, il prof. Giuseppe Vedovato, presidente onorario dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, il cardinale Peter Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, e il cardinale Renato Raffaele Martino, predecessore di Turkson al medesimo dicastero.

Il Seminario Permanente si propone di promuovere i valori etici su scala locale, nazionale e globale, fondandosi sul Magistero sociale della Chiesa e alle sue concrete ricadute nelle Scienze sociali. A supporto del Seminario, il Prof. Sen. Vedovato ha donato alla Biblioteca della Gregoriana un fondo librario di circa 5000 opere, riguardanti soprattutto la Chiesa cattolica e il suo sviluppo culturale nel mondo: l’arte, i monumenti, le cattedrali, le chiese, i monasteri e i musei, la storia delle civiltà.

Le Conferenze internazionali – organizzate con il concorso della Facoltà di Scienze sociali a cadenza biennale – hanno finora affrontato temi attuali e scottanti quali La Chiesa e l’ordine internazionale (2003), L’etica dell’informazione nelle relazioni internazionali (2005) e La difesa dei valori etici ed il ruolo delle religioni nell’era della globalizzazione (2009).

Il tema della solidarietà quale fondamento per una nuova identità comune e responsabile riecheggia felicemente le parole che il Presidente del Consiglio Europeo, Hermann Van Rompuy, ha rivolto alla Pontificia Università Gregoriana nella sua recente visita (12 novembre 2011): «Solitario e solidario perché, sì, tutto parte dall’uomo e dalla sua capacità di accettare l’alterità, di accogliere “il diverso” e di gettare, ogni giorno di nuovo, un ponte verso questo “altro” radicalmente diverso nella sua comprensione del mondo, ma anche radicalmente simile nella sua umanità. Solo se tale comportamento avrà successo, l’uomo, in Europa e altrove, potrà abbracciare il mondo globalizzato».

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ZENIT Staff

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