La FUCI e la nuova Evangelizzazione

Intervento di mons. Leuzzi alla tavola rotonda organizzata presso l’Università LUMSA di Roma

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ROMA, venerdì, 23 novembre 2012 (ZENIT.org) – Riprendiamo l’intervento tenuto oggi pomeriggio da monsignor Lorenzo Leuzzi, direttore dell’Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma, alla tavola rotonda organizzata presso l’Università di Roma LUMSA dalla Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI) nell’ambito della V settimana dell’Università sul tema “Università, verso dove?”.

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Cari studenti,

recentemente il Cardinale Vicario Agostino Vallini ha nominato un nuovo Assistente diocesano della FUCI nella persona di d. Roberto Regoli, ripristinando così un incarico che da molti tempo non era più operativo. Quattro nuovi gruppi FUCI sono oggi presenti in altrettante prestigiose università romane: la Sapienza Università di Roma, l’Università di Roma Tor Vergata, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Università LUISS “Guido Carli”. È un gesto di grande attenzione e di fiducia verso un’esperienza ecclesiale che proprio a Roma ha vissuto momenti importanti per la vita della Chiesa e della società italiana.

Per la Pastorale Universitaria di Roma la crescita numerica della FUCI è una vera novità, dopo anni in cui l’esperienza FUCI era condivisa da pochi studenti. Non è difficile attribuire questa novità alle sollecitazioni del cammino della Diocesi di Roma nell’Università. Tuttavia il nuovo incontro tra la FUCI e la Chiesa di Roma deve essere collocato nella maturazione, avvenuta nel percorso dal Concilio Vaticano II a Benedetto XVI, della proposta della nuova evangelizzazione che ha trovato nel Sinodo dei Vescovi la sua definitiva collocazione nella vita ordinaria della Chiesa.

Che cosa unisce o deve unire la FUCI alla nuova evangelizzazione?

Vorrei suggerire tre ponti.

Il primo ponte è la ecclesialità. Il pensiero corre al servo di Dio Paolo VI, il vostro grande assistente ecclesiastico, il grande cantore della Chiesa. Ricordo sempre con stupore le grandi catechesi sulla Chiesa pronunciate nelle udienze generali del 1976 (7 luglio – 15 settembre) che ho avuto la gioia di commentare nei primi passi di dirigente di Azione Cattolica. Concludendo il Concilio Vaticano II, rivolgendosi agli intellettuali, Paolo VI chiedeva loro di dare fiducia all’umanesimo della Chiesa.1 La ecclesialità è il cuore della nuova evangelizzazione. Nella FUCI i giovani sono chiamati ad imparare ad amare la Chiesa, scoprendo che la fede cristiana non è una vaga esperienza religiosa, culturale o morale, ma è fede teologale che anima e sorregge l’incontro reale e storico dell’uomo con Cristo.

Il secondo ponte è la conoscenza. Il pensiero corre al Beato Giovanni Paolo II, che ha voluto la nascita dell’Ufficio per la Pastorale Universitaria a Roma e ha promosso e incoraggiato la fatica e la gioia dello studio come via per la ricerca della verità. Non ci sarà nuova evangelizzazione senza la riscoperta della vocazione dell’essere universitario per la vita della Chiesa e della società. Nella FUCI i giovani devono scoprire che in ogni esperienza di vita ecclesiale la conoscenza è decisiva per sperimentare la novità permanente dell’incontro con Cristo. La fede cristiana non è una gnosi religiosa, dove l’assenso della fede si riduce ad appartenenza e la razionalità si diluisce nell’utopia, ma abbandono fiducioso in Colui che è la Verità e che cerca l’uomo prima ancora che l’uomo si incammini verso di Lui. Nella Chiesa l’uomo vive la sua pienezza di umanità storica ed eterna!

Il terzo ponte è la storicità. Il pensiero corre al nostro Vescovo, il papa Benedetto XVI, che con delicato e saggio magistero ha introdotto la Chiesa nel tempo in cui la drammatica contrapposizione tra presenza e mediazione dei battezzati nella società sta cedendo il passo alla diakonia della storia. La storicità non è il luogo della neutralità teologica, ma neanche dell’identità religiosa. La FUCI deve aiutare i giovani a servire la nuova storicità con la consapevolezza che solo Cristo può offrire la chiave antropologica (GS n. 22) della socialità e che solo coniugando, nel rispetto delle diverse metodologie, teologia e sapere è possibile costruire la civiltà dell’amore. Gli universitari cattolici devono essere in Università con la gioia di amarla e di servirla, promuovendo e diffondendo la carità intellettuale, assolvendo in tal modo al grande debito che voi giovani credenti avete verso i vostri colleghi e tutta la comunità universitaria.

Cari amici,

la FUCI di Roma è chiamata ad entrare nel vivo della nuova evangelizzazione, nella Chiesa e con la Chiesa per la diakonia della storia. È un progetto ambizioso per tutti gli universitari ma di grande urgenza e che voi siete chiamati a condividere con tutte le esperienze ecclesiali della Diocesi di Roma. Non siete soli un questo cammino; la pastorale universitaria è con voi e vi sostiene, con l’auspicio che in tutte le cappellanie universitarie possano sorgere e svilupparsi nuovi gruppi appartenenti alla grande famiglia della FUCI di Roma.

Spero molto che S. Ivo alla Sapienza torni ad essere la vostra casa, la casa degli intellettuali di Roma. È il grande dono che chiediamo questa sera insieme ai grandi cappellani dei giovani universitari: al servo di Dio Paolo VI e al nostro amato Beato Giovanni Paolo II.

+ Lorenzo Leuzzi
Vescovo Ausiliare di Roma
Delegato per la pastorale universitaria

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NOTE

1 Cf. Paolo VI, Discorso nell’ultima sessione del Concilio Vaticano II, 7 dicembre 1965.

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ZENIT Staff

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