La formazione missionaria nelle Chiese della Calabria

Il XX Convegno regionale missionario realizzato a Paola, in provincia di Cosenza

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di Eugenio Fizzotti

ROMA, domenica, 1 luglio 2012 (ZENIT.org) – La consapevolezza che la formazione cristiana è un processo di maturazione personale della fede che si sviluppa dentro la comunità dei discepoli e che la parrocchia è la prima responsabile della formazione dei suoi membri attraverso la catechesi, la liturgia e l’esperienza della carità ha costituito il punto di partenza per la programmazione del XX Convegno Regionale missionario, organizzato dalla Conferenza Episcopale Calabra sul tema: Quale formazione missionaria oggi nelle nostre Chiese.

I lavori, che si sono svolti il 29 e il 30 giugno a Paola, in provincia di Cosenza, nell’Hotel San Francesco di Paola, sono iniziati dopo il saluto di Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Vescovo di Locri-Gerace, con due relazioni di Don Mario Bandera, Direttore del Centro missionario di Novara e segretario della Commissione missionaria regionale del Piemonte e della Valle d’Aosta, su un tema di notevole attualità.

La prima relazione ha avuto come titolo: Ruolo e prospettive del Centro missionario nel cammino pastorale della Chiesa locale, mentre la seconda: Il gruppo missionario per il servizio di animazione missionaria nelle nostre Chiese.

Hanno partecipato i Direttori e membri degli uffici e dei Centri missionari nelle singole diocesi della Calabria, i membri dei Movimenti e dei gruppi ecclesiali, i giovani del Movimento giovanile missionario, i responsabili degli Uffici pastorali e quanti hanno nel cuore il fuoco della missione, i quali hanno approfondito nel lavoro dei gruppi due specifiche e concrete prospettive.

La prima ha evidenziato che “chi fa parte del gruppo missionario riceve la propria formazione innanzitutto dalla vita ordinaria della parrocchia partecipandovi attivamente o entrandoci progressivamente” La seconda ha riconosciuto che “il gruppo missionario intende sviluppare come dimensione fondamentale della formazione cristiana la dimensione missionaria”.

Di particolare interesse sono risultate le varie esperienze che sia a titolo singolare che attraverso l’appartenenza a un gruppo hanno manifestato che nella formazione ogni discepolo di Gesù è chiamato a diventare sempre più simile a lui, a crescere nella fede e a portare sempre più frutto attraverso un impegno sistematico e relazionato al contesto culturale.

Ecco perché, come è emerso tra l’altro dal saluto conclusivo di monsignor Salvatore Nunnari, arcivescovo della diocesi di Cosenza, sono risultate notevolmente apprezzate le proposte di aprire sempre il mese missionario con l’Adorazione Eucaristica; di organizzare un campo estivo missionario dedicato ai bambini che, partecipandovi, risultano affascinati e incuriositi; di intensificare la cooperazione tra le Chiese della regione; di proporre corsi di formazione finalizzati ad approfondire la prospettiva missionaria nella maturazione della fede.

Ben accolte anche le proposte di apprezzare le specificità culturali di coloro che provengono da altre nazioni; di prodigarsi incessantemente per la costruzione sia di centri di assistenza familiare, scuole materne ed elementari, sia di ambulatori per ammalati in condizioni di povertà, villaggi per i senzatetto e anziani.

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ZENIT Staff

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