La fede insidiata

Sussidio pastorale relativo alle Sètte e Movimenti Religiosi Alternativi alla fede cattolica

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Con questo articolo inizia una nuova rubrica bisettimanale di ZENIT, La fede insediata, che sarà curata da Sandro Leoni*.

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Gesù disse “raccogliete i frammenti, che non vadano perduti” e “questo bisogna fare ma il resto non tralasciare”. Ma, più ancora, è la parabola evangelica di quell’unica pecorella smarrita, su cento, che avendo mosso il cuore e i piedi del Pastore, ha anche sollecitato l’apertura di questa nuova rubrica di ZENIT che, occupandosi già da sempre della sostanza, vuole ora rivolgere l’attenzione anche a un aspetto “marginale” del problema che deve interessare la nuova evangelizzazione: quello rappresentato dalle Sètte e dai Movimenti Religiosi Alternativi (MRA in seguito). Esse rappresentano una sottile insidia alla fede. Sottile perché non spingono all’ateismo ma a coltivare la religione e la fede in forma deviata; una forma o “settaria” o “alternativa” alla fede cattolica. E diciamo “cattolica”  e non solo “cristiana” perché l’insidia più sottile viene proprio da MRA che si dicono “cristiani” ma avversano decisamente la fede cattolica nella quale noi riteniamo vi sia la pienezza della rivelazione e, come dice il Vaticano II, “sussiste” la Chiesa fondata da Gesù.(1)

L’avvertimento-appello ecclesiale

Il Magistero si è interessato esplicitamente del problema già dal 1986 pubblicando il risultato di un sondaggio planetario a cui hanno risposto 75 Conferenze Episcopali: “Il fenomeno delle sette o nuovi movimenti religiosi: sfida pastorale” (2). Quanto all’Italia la CEI, nel 1993, ha offerto delle indicazioni operative nel documento “L’impegno pastorale della Chiesa di fronte ai nuovi movimenti religiosi e alle sette” (3). A cui ha fatto seguito nel 2003 il documento “Gesù Cristo portatore dell’acqua viva. Una riflessione cristiana sul New Age” (4) curato da vari organismi ecclesiali. Oltre a questi documenti vi sono stati vari interventi occasionali del Papa e dei Vescovi.

I numeri

Sono in crescendo. Già ne “L’impegno…” la CEI ne aveva pronosticato lo sviluppo avvertendo: «Anche nel nostro Paese si vanno moltiplicando e diffondendo nuovi movimenti religiosi e sette, e tutto lascia pensare che tale fenomeno caratterizzerà sempre più nel futuro la vita delle nostre comunità.» (5)

Infatti dal 1995, tempo in cui “La verità vi farà liberi” scriveva «In questo clima [relativistico] proliferano “nuovi movimenti religiosi”, quanto mai diversi tra loro, che per praticità vengono chiamati anche “sètte”, senza necessariamente voler loro attribuire la connotazione negativa che il termine suggerisce. (…) In Italia queste formazioni religiose sono circa duecento…» (5); da quel tempo, si diceva, ad oggi, cioè nell’arco di soli 17 anni, le denominazioni religiose o sedicenti tali hanno raggiunto la quota di 800! (dato desunto dall’Enciclopedia delle Religioni). (6)

Quanto alla incidenza sulla fede cattolica si è passati dall’1% al 3% di persone coinvolte nella “appartenenza”, senza contare il buon 30% di cattolici che, affidandosi a un dialogo non preinformato delle tecniche e trucchi proselitistici dei MRA e non sorretto da una robusta conoscenza della propria fede, ne hanno ricavato un inquinamento più o meno grande della fede (tra cui spicca la credenza nella reincarnazione e/o nella mortalità dell’anima).

Quel “tre per cento” ovviamente triplica, in battezzati-Corpo di Cristo che vogliano onorare il proprio sacramento della Confermazione, la sollecitudine del Buon pastore che si è attivato e non senza sacrificio per quell’un per cento delle sue pecorelle… nostri fratelli.

Lo stile

Lo apprenderemo dai documenti ecclesiali citati. Già il fatto che il Magistero abbia qualificato in partenza il problema come “sfida pastorale” indica la chiara volontà della Chiesa di non impostare la difesa della fede – da intendersi come difesa dei credenti giacché la fede in pericolo non è la verità evangelica ma il modo con cui i credenti la capiscono e vivono – di non impostarla in modo polemico ma pastorale e quindi dialogante (direzione questa ormai “irreversibile” scelta dalla Chiesa). Ricordiamo la essenziale distinzione tra polemica, tanto cara ai giornalisti, e apologetica inaugurata da Gesù stesso quando argomentava con Scribi e Farisei! La parola “pastorale” indica anche il modo con cui considerare gli interlocutori; non “nemici” ma pecorelle da guadagnare o recuperare a Cristo, Pastore della nostre anime, e “fratelli” nell’unico Dio Padre; compresi i cosiddetti “laicisti” e atei dichiarati, e quindi, a maggior ragione, se persone credenti. Tornano qui a proposito le distinzioni, di memoria agostiniana ma riprese da Giovanni XXIII e fatte proprie da qualsiasi serio operatore pastorale, tra peccato e peccatore, malattia e malato, errore ed errante ecc… ove è evidente che il pastore-medico si comporterà in maniera irriducibile contro l’errore ma amorevole e comprensiva verso l’errante, da vedere come uno che ha subito un… dirottamento.

Gli ambiti

Il GRIS nazionale (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa) di cui il GRIS diocesano di Roma è emanazione, si interessa, come finalità istituzionale, di ogni MRA e Sètta. Ma non lo fa a livello accademico – funzione che era e rimane svolta dal CESNUR (Centro Studi Nuove Religioni) con la predetta Enciclopedia delle Religioni – ma pastorale, e quindi si lascia sollecitare dalle urgenze. Per restare alla metafora della pecorella smarrita, si attiva sollecitato dal belato-richiesta di aiuto che viene dal popolo di Dio insediato nella sua fede. Così le centinaia di “denominazioni” contenute nell’Enciclopedia delle Religioni, che oltre a voler essere “completa” ha anche la caratteristica di essere sociologicamente “avalutativa”, a livello pastorale si ridurranno alle più influenti e alle più insidiose per la fede cattolica. La stessa CEI, in proposito, ha additato ne  “L’impegno pastorale…” ai nn. 38-43 la New Age e i Testimoni di Geova come emblematici di una insidia proveniente da una forma neo-gnostica (la New Age) e “settaria” (il Geovismo). E ne “La verità vi farà liberi” ha scelto i movimenti “più diffusi” indicando, oltre a quelli, i Mormoni, la Chiesa dell’Unificazione, la chiesa di Scientologia e gli Hare Krishna (7). E quindi il nostro interesse pastorale si orienterà prevalentemente su questi MRA, oltre a svolgere considerazioni e dare suggerimenti utili adatti basilarmente a consolidare le “ragioni” della propria fede, di fronte a suggestioni e miraggi che, a petto di essa, valgono meno che il surrogato rispetto al caffè.

L’Autore, ha conseguito la licenza in teologia presso la Pontificia Università Lateranense. E’ stato per un quarto di secolo Consigliere del GRIS nazionale e stretto collaboratore di Mons. Lorenzo Minuti, già presidente del GRIS nazionale; è stato per un decennio responsabile dell’Ufficio Sette e Nuovi Culti del Vicariato di Roma, ed ora è succeduto a Mons. Minuti nella presidenza del GRIS diocesano di Roma. Insieme a Mons. Minuti, ha al suo attivo due anni di trasmissioni settimanali su Telepace di Roma (rubrica “La torre di carta”) e venticinque anni di trasmissioni mensili a Radio Maria (rubrica “I Testimoni di Geova”). Innumerevoli i suoi articoli e interventi sul sito del GRIS nazionale www.gris.org sul sito www.infotdgeova.it e su quello di Roma www.grisroma.org  sempre sui Testimoni di Geova di cui è molto esperto.

NOTE

1) Cf Lumen Gentium 8b «Questa è l’unica Chiesa di Cristo, che nel Simb
olo professiamo una, santa, cattolica e apostolica e che il Salvatore nostro, dopo la sua resurrezione, diede da pascere a Pietro (cfr. Gv 21,17), affidandone a lui e agli altri apostoli la diffusione e la guida (cfr. Mt 28,18ss), e costituì per sempre colonna e sostegno della verità (cfr. 1 Tm 3,15). Questa Chiesa, in questo mondo costituita e organizzata come società, sussiste nella Chiesa cattolica, governata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione con lui, ancorché al di fuori del suo organismo si trovino parecchi elementi di santificazione e di verità, che, appartenendo propriamente per dono di Dio alla Chiesa di Cristo, spingono verso l’unità cattolica».

2) RAPPORTO DEL SEGRETARIATO PER L’UNIONE DEI CRISTIANI, DEL SEGRETARIATO PER I NON CRISTIANI, DEL SEGRETARIATO PER I NON CREDENTI E DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA CULTURA, Il fenomeno delle sette o nuovi movimenti religiosi: sfida pastorale (1986)</p>

3) SEGRETARIATO PER L’ECUMENISMO E IL DIALOGO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, L’impegno pastorale della Chiesa di fronte ai nuovi movimenti religiosi e alle sette. Nota pastorale (1993)

4) PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA CULTURA, PONTIFICIO CONSIGLIO PER IL DIALOGO INTERRELIGIOSO, Gesù Cristo portatore dell’acqua viva. Una riflessione cristiana sul New Age (2003)

5) Ivi, Premessa.

6) Cf Enciclopedia delle Religioni, CESNUR-LDC

7) Cf doc cit. n. 471. 

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Sandro Leoni

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