La fede gioiosa dei giovani come risposta al secolarismo e al sincretismo

L’arcivescovo di Rio de Janeiro interviene a Rocca di Papa, all’incontro di preparazione per la GMG 2013

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di Luca Marcolivio

ROCCA DI PAPA, venerdì, 30 marzo 2012 (ZENIT.org) – Una ventata di allegria brasiliana nel cuore dei Castelli Romani. Nel corso della seconda giornata dell’Incontro Internazionale sulle GMG, promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici, sono state illustrate le iniziative che l’episcopato brasiliano sta intraprendendo in vista della Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro, in programma dal 23 al 28 luglio 2013.

L’incontro si tiene fino a domenica 1 aprile, presso la residenza Mondo Migliore, nei pressi di Rocca di Papa, con una splendida vista sul lago di Albano. I lavori sono iniziati ieri con l’introduzione del cardinale  Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, e l’intervento del cardinale Antonio Rouco Varela, arcivescovo di Madrid, che ha illustrato i frutti della GMG 2011, tenutasi nella capitale spagnola.

Stamattina, alla presenza, tra gli altri, di monsignor Orani João Tempesta, Arcivescovo di Rio de Janeiro, di monsignor Eduardo Pinheiro da Silva, Presidente della Commissione episcopale per la Gioventù Brasiliana, sono stati proiettati filmati che documentano il fermento della gioventù brasiliana in attesa del più grande evento cattolico mai ospitato dal loro paese: canti religiosi, balli e manifestazioni folcloristiche hanno accompagnato l’arrivo da Madrid della Croce della GMG e dell’Icona della Madonna.

La croce e l’icona hanno già attraversato 132 su 276 diocesi brasiliane, accolte da due milioni di fedeli, in un paese in cui ben 60 milioni di abitanti (circa il 44%) hanno dai 15 ai 29 anni. Il motto che accompagna questa fase di preparazione è Bota Fé (“Abbiate fede”, in portoghese).
Come spiegato da don Carlos Savio, coordinatore del progetto Bota Fé, il pellegrinaggio ha anche un risvolto socio-umanitario, ricco di progetti per il riscatto delle persone abitanti nelle favelas e per il recupero dei giovani tossicodipendenti.

La Settimana Missionaria (16-20 luglio 2013) che precede le Giornate Mondiali sarà il momento in cui i giovani brasiliani inizieranno a mettersi in marcia verso Rio: la vastità quasi continentale del più esteso paese latino-americano, richiede infatti alcuni giorni di pullman per raggiungere la città della GMG. Anche durante questa fase i giovani pellegrini saranno coinvolti in veglie di preghiera e meditazione e in iniziative di solidarietà.

L’arcidiocesi di Rio – città che ospiterà anche i campionati mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016 – si estende in 43mila chilometri quadrati, con 270 parrocchie e 600 sacerdoti. Alla prossima Assemblea generale dei vescovi brasiliani, che si terrà in aprile, saranno ufficialmente rese note le diocesi che accoglieranno i giovani.

“Rio de Janeiro non sarà più la stessa dopo la GMG”, ha dichiarato l’arcivescovo di Rio, monsignor Orani Joao Tempesta, durante l’incontro con i responsabili delle pastorali giovanili di tutto il mondo riuniti a Rocca di Papa.

La metropoli carioca è indubbiamente il simbolo di un continente in forte espansione economica, dove il grande sviluppo sociale ed industriale è contrapposto ai problemi di sempre: la criminalità, la corruzione, la povertà di una percentuale ancora molto ampia della popolazione.

In più c’è la sfida rappresentata dalla secolarizzazione e dalla diffusione delle sette e delle chiese riformate, arrivate dal Nord America. A tal proposito monsignor Tempesta ha dichiarato a Zenit che il Brasile è “un paese che vive in sincronia con i grandi cambiamenti del mondo occidentale”, dove, tuttavia, la crescita economica non sempre si accompagna alla crescita della giustizia sociale.

L’arcivescovo carioca ha preso atto della crisi del cattolicesimo brasiliano, dovuta in parte alla “diminuzione delle nascite” ma anche alla diffusione, come in Europa, di una “mentalità secolarista”, incoraggiata da “una classe intellettuale che cerca di cancellare Dio dalla società e dalle coscienze”.

“In Brasile soffriamo la mancanza di un senso dell’orientamento nella fede e di un diffuso sincretismo”, ha proseguito monsignor Tempesta. Questa debolezza strutturale nella formazione favorisce “le sette e le chiese non-cattoliche, in particolare pentecostali che fanno proseliti soprattutto tra i cattolici meno preparati a livello catechetico”.

Al tempo stesso, tuttavia, nel paese sopravvive un cattolicesimo autentico, legato al magistero del Papa e ricco di speranza. Con riferimento al messaggio di Benedetto XVI per la XXVII Giornata della Gioventù, domandiamo a monsignor Tempesta se tra i giovani sia diffuso il sentimento della gioia. “Certamente sì – ha risposto -. Tra i giovani la gioia e l’allegria sono una realtà”.

“Nonostante tutti i problemi che il mondo vive – ha proseguito il presule brasiliano – Cristo è la nostra vita e la nostra gioia. Lo stesso papa Benedetto XVI ha potuto constatare la felicità dei giovani che hanno incontrato Gesù e che, quindi, sono tenuti a testimoniare questa gioia e a portarla in tutto il mondo”.

Chi, come i giovani delle GMG, ha una fede cattolica più salda della media, deve “dialogare con gli altri, mantenendo ferme e manifestando le proprie convinzioni, rendendo testimonianza che Gesù Cristo non toglie nulla e dà tutto! La GMG è quindi un kairos, un ‘momento di Dio’ per la nostra società”, ha quindi concluso l’arcivescovo di Rio.

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ZENIT Staff

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