La famiglia precede e fonda lo Stato

I 30 anni della Carta dei diritti della famiglia

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“Tanto siamo convinti della validità non soltanto morale e pastorale ma anche sociale della Carta dei diritti della famiglia che l’abbiamo posta alla base del Forum” spiega in un comunicato Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari. “Ed è per questo – prosegue – che siamo in prima fila, insieme al Pontificio Consiglio della famiglia che ne è il depositario, delle celebrazioni per i suoi trent’anni che proprio si sono compiuti alcuni giorni fa e che ora vengono celebrati nel convegno ‘Nuovi orizzonti antropologici e diritti della famiglia’”.

Perché si può parlare di diritti della famiglia? Si legge nel documento pontificio: “Come comunità di amore e di vita, la famiglia è una realtà sociale saldamente radicata e, in modo proprio, una società sovrana, anche se condizionata sotto vari aspetti. L’affermazione della sovranità dell’istituzione-famiglia e la constatazione dei suoi molteplici condizionamenti inducono a parlare dei diritti della famiglia”.

“Diritti della famiglia che sono strettamente connessi ai diritti dell’uomo – riprende Belletti – ma non sono semplicemente la somma di tali diritti, essendo la famiglia qualcosa di più della somma dei suoi membri. Essa è comunità  fra i sessi e le generazioni e ‘per questo la sua soggettività fonda ed esige diritti propri e specifici’. La famiglia è strettamente legata alla Nazione in cui è inserita, genera un popolo e ad esso appartiene. I genitori generano i figli, in un certo senso, anche per la Nazione, perché ne siano membri e partecipino del suo patrimonio storico e culturale”.

La famiglia, però, “è anche legata allo Stato” sottolinea il presidente, “in forza del principio di sussidiarietà secondo il quale la famiglia deve essere lasciata libera di realizzare i propri fini rispondendo in modo autonomo ai propri bisogni. Solo laddove essa non basta realmente a sé stessa lo Stato ha facoltà e il dovere di intervenire”. Una società veramente forte è sempre composta da famiglie forti, “consapevoli della loro vocazione e della loro missione nella storia. Una responsabilità per un compito che vede la famiglia al centro di un percorso virtuoso di promozione e salvaguardia dell’umano e del Creato”.

“Non c’è Stato senza la famiglia che precede lo Stato e ne costituisce il fondamento” conclude Belletti. “Da qui nasce l’impegno del Forum a pretendere il rispetto e la tutela della famiglia, della sua identità e del suo ruolo, da parte dello Stato che le è debitore in quanto protagonista e costruttrice di bene comune”. Perché, come si annunciò nel FamilyDay, “cioè che è bene per la famiglia, è bene per la società”.

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ZENIT Staff

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