La Diocesi di Roma in pellegrinaggio a Lourdes dal 25 al 29 agosto

Il tradizionale evento, arricchito quest’anno da una serie di ricorrenze e anniversari, sarà guidato dal cardinale Vallini, insieme ai vescovi Di Tora e Leuzzi e mons. Andreatta dell’ORP

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Sarà dedicato a “La gioia della conversione” il tradizionale pellegrinaggio della diocesi di Roma a Lourdesche si svolgerà dal 25 al 29 agosto. A guidare i fedeli nei luoghi di Santa Bernadette sarà il cardinale vicario Agostino Vallini attraverso un percorso di preghiera e pentimento. Ad accompagnarlo il vescovo ausiliare della diocesi di Roma Lorenzo Leuzzi, direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria e incaricato del Centro per la pastorale sanitaria, il vescovo ausiliare del settore Nord Guerino Di Tora, e mons. Liberio Andreatta, vicepresidente dell’Opera romana pellegrinaggi che quest’anno celebra l’ottantesimoanniversario di attività.

Il primo giorno sarà dedicato all’accoglienza, il secondo alle confessioni, il terzo ai sacramenti perché, spiega monsignor Andreatta, «l’Eucaristia fa Chiesa e la Chiesa fa Eucaristia attraverso i sacramenti e chi rivede la propria vita e adotta un cambiamento di rotta ritrova la serenità e la gioia.  Avverte nel perdono la carezza e la misericordia di Dio, come più volte ci ha ricordato anche Papa Francesco».

Mercoledì 27, invece, sarà la festa del pellegrino e verranno ricordati gli ottant’anni dell’Opera romana e i cinquant’anni di sacerdozio e i venticinque di episcopato del cardinale Vallini. Il vescovo della diocesi di Tarbes-Lourdes, monsignor Nicolas Jean René Brouwet, consegnerà al vicario di Roma il titolo di “Cappellano onorario di Lourdes”.

In occasione di questo anniversario verrà presentato anche il libro di mons. Leuzzi “Il coraggio della fede”. Sempre il 27, verranno celebrati inoltre anche gli anniversari di matrimonio, di sacerdozio e i compleanni;un momento di condivisione dei passaggi piùimportanti della vita.

Il quarto giorno sarà dedicato alla preghiera mariana con la celebrazione della Messa  nella grotta e la visita ai luoghi di santa Bernadette Soubirous. «L’eredità più bella di questi ottant’anni dell’Opera romana – spiega Andreatta – sta proprio nell’esperienza che le persone hanno portato a casa da questi viaggi. Ognuno ha avuto l’occasione di ritrovare se stesso, i valori, i punti d’appoggio della propria vita. Soprattutto in un tempo così difficile – continua – questi viaggi sono una boccata d’ossigeno. Sono la spinta per riprendere in mano la propria vita non con fatica, ma con la gioia di chi si sente amato e sorretto da Dio. Riscoprire la fede significa trovare risposte alla propria esistenza e serenità. E il tema scelto quest’anno è proprio un forte invito a cambiare vita per riconciliarsi con se stessi».

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ZENIT Staff

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