La conversione di Claudia Koll

L’incontro dell’attrice con lo Spirito Santo

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di Claudia Soberón

ROMA, lunedì, 23 febbraio 2008 (ZENIT.org).- L’attrice Claudia Koll ha scoperto accanto a Cristo che la sua vita professionale può avere una fecondità che non avrebbe mai sospettato.

Uno dei frutti della sua conversione al cristianesimo è il suo coinvolgimento nella nuova accademia dello spettacolo Star Rose Academy, con sede a Roma, che mira a formare professionalmente giovani artisti senza trascurare i valori profondi.

Claudia Koll, nata a Roma il 17 maggio 1965, dopo aver studiato recitazione prima con Susan Strasberg e Geraldine Baron al Drama Course, e poi con Yves Le Baron a “Le Coq School”, ha ricoperto il suo primo ruolo cinematografico come protagonista nel 1992 in un film erotico di Tinto Brass.

Attrice di teatro, cinema e televisione, ha spiccato al fianco di Antonio Banderas nel film per la televisione “Il giovane Mussolini”.

Ha anche partecipato a un’edizione del festival di Sanremo come presentatrice nel 1996.

Dopo un lungo percorso nel mondo dello spettacolo, si è resa conto che le mancava qualcosa e ha scelto così di imprimere una nuova rotta alla sua vita.

Ha iniziato a svolgere volontariato e beneficenza in varie parti dell’Africa e dell’Italia, senza però abbandonare la sua carriera di attrice.

Parlando a ZENIT, ha spiegato che essere attrice, da questa nuova prospettiva cristiana, significa: “non aver paura di essere se stessi”, “trovare un proprio stile di recitazione, non quindi secondo dei modelli, ma facendo un viaggio dentro di sé”, perché “quando si è autentici nella ricerca di sé non si può poi non ricercare anche Dio”.

Claudia Koll ha poi parlato della svolta quando cominciò a scegliere diversamente i personaggi da interpretare.

“Era un periodo che non lavoravo più perché non ricevevo copioni interessanti con personaggi positivi che potessi interpretare e mi arrivavano invece possibilità di letture, per esempio il Cantico dei Cantici, che è un libro della Bibbia bellissimo, meraviglioso. Per interpretarlo però bisognava studiare, approfondire perché ogni parola è densa, è piena di significato; ma voleva dire anche pregare”.

“Ho dovuto approcciare il testo non in maniera superficiale, ma studiandolo e pregando – ha rivelato la Koll –. E questo, studiare e pregare insieme, mi ha messa in contatto con qualcosa di profondo che è lo Spirito Santo”.

Quanto al suo lavoro di docente alla Star Rose Academy, l’attrice ha parlato di come l’insegnamento debba attingere alla propria esperienza personale.

“In passato ho frequentato corsi di recitazione classica italiana e poi di recitazione americana, dove si insegna, in qualche modo, a vivere il personaggio”.

Il suo stile di insegnamento, ha spiegato, si vede ora arricchito dalla visione cristiana, perché “il Signore mi ha liberata da tante sovrastrutture”.

Con la conversione, ha spiegato la Koll, “ho visto che il Signore mi stava istruendo, e mi diceva che mi accompagnava con il suo Spirito, non solo per quello che riguardava la possibilità di una testimonianza dell’incontro con Lui, ma anche nel mio lavoro perché lo Spirito Santo è sempre con noi, e quindi bisogna solo imparare a comunicare con Lui, a lasciarsi guidare da Lui. E questa è stata la ricchezza più grande che il Signore mi abbia donato nel mio mestiere”.

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ZENIT Staff

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